Dettagli scudo fiscale

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L'erario potrebbe quindi guadagnare un'importo che va dai 2,5 miliardi di euro a 5 miliardi di euro..

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, è intervenuto ieri in occasione del forum sull’evasione fiscale tenuto a Bari.

In tale occasione Attilio Befera ha avuto la possibilità di spiegare in dettaglio il sistema del rientro dei capitali detenuti all’estero in base alle direttive di legge proposte dal ministro Tremonti.

La legge verrà applicata per tutte le attività finanziarie e patrimoniali che risiedono a sono risiedute all’estero (in paesi extra EU) fino al 31 dicembre 2008 presentando domanda di rientro a partire dal 15 settembre 2009 fino al 15 aprile 2009.


L’aliquota applicata sul patrimonio è del 50% su un rendimento presunto del 2%. In questo modo le imposte applicate per coloro i quali detengono il capitale nei paradisi fiscali saranno solamente del 5% che possono scendere addirittura all’1% se si è in grado di dimostrare che il capitale o l’attività è stata all’estero per meno di un anno.


Con questa manovra il governo prevede di far rientrare in Italia 50 miliardi di euro in base ad una stima per difetto, 100 miliardi in base ad una stima per eccesso. L’erario potrebbe quindi guadagnare un’importo che va dai 2,5 miliardi di euro a 5 miliardi di euro.

Attilio Befera ha affermato che questa è una grande e unica opportunità per rientare col capitale ed sarebbe un peccato per molti perderla, anche perchè a partire dal 15 di aprile i controlli da parte della Guardia di Finanza sui capitali all’astero saranno molto amplificati.

Possono aderire alla manovra definita scudo fiscale tutti i soggetti intesi come persone fisiche, società e associazioni che detengono capitali o patrimoni all’estero attraverso la presentazione di un apposito modello all’intermediario in questione inteso come società finanziaria, banca, intermediazione immobiliare, agenti di cambio o le Poste Italiane. Come abbiamo detto il regolarizzazione è per i capitali detenuti in paesi extra UE. Le Isole Cayman, paradiso fiscale per eccellenza, appartengono alla Gran Bretagna per la quale è prevista un’eccezione.

Per i patrimoni in Svizzera si dovrà necessariamente rimpatriare le attività. Con questa manovra il richiedente evita sanzioni penali anche se non sarà garantito l’anonimato. E’ chiaro che il provvedimento è solamente per quei soggetti non ancora segnalati alla Guardia di Finanza e quindi esclusi da processi in corso.

I vari commercialisti hanno l’obbligo di denunciare all’Unità di informazione finanziaria eventuali casi sospetti. Nelle passate legislature sempre il ministro Tremonti aveva fatto emergere la bellezza di 73 miliardi di euro con un guadagno per l’erario di circa 2 miliardi di euro.