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Il PdL sbanca nel gradimento locale

Risultati quasi bulgari per parecchi amministratori locali del centrodestra, che dominano le classifiche del gradimento presso l’elettorato quasi ovunque, soprattutto in Sicilia.

Osservando infatti i risultati per i governatori regionali, al primo posto si colloca una new-entry, il siciliano Raffaele Lombardo (67% di gradimenti), che scalza dal primato il lombardo Roberto Formigoni (66%). A seguire il veneto Giancarlo Galan (58%), mentre il primo presidente regionale di centrosinistra, l’umbra Maria Rita Lorenzetti, è solo quarto al 56%.

Ultimo posto per il campano Antonio Bassolino, con solo il 39%, che fa rimpiangere il 62% che deteneva il giorno delle elezioni.

Monta il malumore del Nord

Evocata già anni addietro da Umberto Bossi, ormai la cosiddetta “questione settentrionale” è un tema di carattere trasversale, e nell’agenda politica assume ormai molto più spazio della storica “questione meridionale” che pure si trascina irrisolta dal tempo dell’Unità.
Non sono più, infatti, soltanto gli esponenti leghisti a denunciare la scarsa attenzione delle istituzioni romane verso i problemi e gli interessi delle Regioni più industrializzate del Paese, quando non i veri e propri schiaffi agli interessi e agli obiettivi del Nord.

Non a caso uno dei leader locali più influenti del Partito Democratico, Sergio Chiamparino, preme per costituire un ancora poco chiaro “PD del Nord”. Ma è nella maggioranza di centrodestra che le acque si stanno agitando giorno dopo giorno, nonostante le rassicurazioni quotidiane del premier Silvio Berlusconi.

Rifondazione verso la spaccatura

Ennesima scissione alle porte per una sinistra radicale da mesi in caduta libera di consensi e di idee per un rilancio.
La lunga e complessa vicenda del quotidiano “Liberazione” sta infatti portando alle estreme conseguenze lo scontro fra il segretario Paolo Ferrero e il suo rivale Nichi Vendola, governatore della Puglia.

Facciamo un passo indietro: il quotidiano di partito, da tempo in crisi profonda di vendite, viene investito da un profondo progetto di rinnovamento fortemente voluto da Ferrero, che pone come primo obiettivo la sostituzione del direttore Piero Sansonetti.

Monito di Fini al Governo

Al Presidente della Camera Gianfranco Fini non è proprio andata giù, la richiesta della fiducia decisa dalla maggioranza per arrivare in tempi rapidi all’approvazione definitiva della legge di conversione del decreto anticrisi di novembre.

La presenza di poche decine di emendamenti e di un paio di settimane ancora a disposizione prima che il decreto decada hanno fatto ritenere al fondatore di Alleanza Nazionale che la scelta della maggioranza fosse ingiustificata e nociva per l’autonomia e le funzioni istituzionali del Parlamento.
Nel richiedere la fiducia il capogruppo Elio Vito ha parlato di un “omaggio” al lavoro delle commissioni dalle cui stanze è uscito il testo riveduto e corretto del decreto.

Nuove regole per i proprietari di cani (terza parte)

Esistono poi altri obblighi che sono fissati da specifiche norme di legge, e che dunque non sono in alcun modo influenzate dal turnover fra il provvedimento Turco e quello Martini. Ricordiamo quali sono le più importanti.

Innanzitutto, nei primi sessanta giorni dalla nascita oppure nei primi trenta dall’accoglimento nel nucleo familiare di un randagio, il cane deve essere identificato. È infatti obbligatorio registrarlo all’Anagrafe canina, presso la ASL competente per territorio, e imporgli un segno di riconoscimento permanente (un microchip sottocutaneo oppure un tatuaggio).

I cani di piccola dimensione possono viaggiare sul treno solo se tenuti in una gabbietta; quelli medio-grandi possono stare al fianco del padrone ma essere dotati di guinzaglio e museruola.

Nuove regole per i proprietari di cani (seconda parte)

Vediamo dunque un quadro degli obblighi che i proprietari di cani dovranno conoscere a fondo a partire dal 28 gennaio. Innanzitutto, è bene precisare che, venendo meno la black list, tutti i cani saranno parificati: le regole dunque ricadranno indistintamente su chiunque ne possieda uno.

Sarà possibile portare a passeggio Fido senza imporgli la museruola, ma essa dovrà comunque essere tenuta sempre a disposizione, per fronteggiare un’emergenza improvvisa. Sarà però necessario assicurare in ogni momento il cane al guinzaglio, che necessariamente dovrà essere di ridotta lunghezza; si attende un allegato tecnico che indichi con precisione le caratteristiche di tale guinzaglio corto.

Nuove regole per i proprietari di cani (prima parte)

Il prossimo 28 gennaio verrà a scadere un importante provvedimento emanato dall’ex ministro Livia Turco alla fine del 2007, e che non sarà rinnovato: si tratta della norma che imponeva a tutti i proprietari di cani la cui razza è inserita nella cosiddetta “black list” di imporre sempre guinzaglio e museruola all’animale ogni volta che lo si conduce per strada o in uno spazio pubblico, nonché di dotarsi obbligatoriamente di un’assicurazione sulla responsabilità civile.

La black list, per l’esattezza, è un elenco di diciassette razze canine considerate particolarmente aggressive, dai pitbull ai rottweiler fino al dogo argentino, e che non aveva mancato di suscitare le proteste delle associazioni cinofile, che consideravano ingiusto definire pericoloso un cane solo perché appartenente ad una delle razze indicate.

PD a rischio scissione

In questi giorni non sono tranquilli, i sonni di Walter Veltroni.
Assediato da tutte le parti, il segretario del Partito Democratico si sforza di richiamare collaboratori e dissidenti a unirsi verso l’obiettivo delle elezioni politiche e amministrative di giugno, appuntamento elettorale di importanza cruciale per il partito e per la stessa leadership di Veltroni. L’ex sindaco di Roma ha inviato il suo braccio destro Dario Franceschini a interloquire con tutte le mille anime del partito per ricomporre le fratture e appianare le tensioni.

Ma la cosa appare tutt’altro che facile: inchieste giudiziarie in tutta Italia, “capibastone” locali (per usare i termini dello stesso Veltroni) sul piede di guerra, sedi regionali commissariate ovunque, persino poco eleganti diatribe sui vecchi fondi di DS e Margherita.

Tassa sul permesso di soggiorno, lo propone la Lega Nord

Sta facendo molto discutere in questi giorni la proposta avanzata da diversi esponenti della Lega Nord per istituire una tassa di cinquanta euro a carico degli extracomunitari che richiedono il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno.
Il gettito andrebbe a favore del Comune di residenza dell’immigrato per sostenere la vigilanza sul territorio.

La misura si accompagnerebbe inoltre ad una seconda: imporre una fidejussione di importo pari ad almeno diecimila euro per gli extracomunitari intenzionati a richiedere il rilascio della partita IVA.
Le ipotesi sono contenute in un emendamento presentato alla Camera dal deputato Claudio D’Amico al decreto anticrisi, della cui conversione si discute in questi giorni.

La riforma della giustizia si farà anche senza la sinistra

Sono queste le parole pronunciate dal premier Silvio Berlusconi intervenuto telefonicamente durante la manifestazione Neveazzurra a Roccaraso comune in provincia dell’Aquila.

Il presidente del consiglio ha affermato che nel nostro paese è doveroso intraprendere una riforma della giustizia e il governo ha i numeri in parlamento per procedere autonomamente senza l’ausilio dell’opposizione anche se, a detta di Berlusconi, il paese avrebbe bisogno di unione in questa fase di legislatura.

Turismo ed esportazioni per rilanciare il sistema-Italia

Nel corso di un incontro a Palazzo Chigi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Michela Vittoria Brambilla, e il suo omologo al ministero dello Sviluppo Economico Adolfo Urso, hanno siglato un protocollo d’intesa che favorisca la promozione nel nostro Paese e nel mondo del marchio Italia.

Urso ha rilevato che circa il 30% del PIL italiano consiste in esportazioni, e circa il 10-12% proviene dal turismo; occorre dunque puntare con decisione su questi due ambiti per consentire al Belpaese di affrontare la crisi in atto senza uscirne con le ossa rotte.

“La sfida”, ha spiegato Urso, “o la si vince nel mondo o non la si vince”. L’esponente di Alleanza Nazionale ha poi indicato alcune nazioni estere dove si stanno aprendo nuove chance di internazionalizzazione: si tratta di Paesi poco sviluppati e finora lontani dalle rotte dell’industria internazionale ma con buone prospettive di crescita.

Andreotti, novant’anni e qualche segreto

Insieme a Oscar Luigi Scalfaro, Giulio Andreotti è l’ultimo sopravvissuto dell’Assemblea Costituente che pose le basi della Carta fondamentale della Repubblica, e da allora ad oggi ha vissuto tutti gli eventi della nostra vita politica come parlamentare, ministro, capo del Governo, senatore a vita.

Mercoledì prossimo Andreotti compirà novant’anni, e per l’occasione ha concesso un’intervista a tutto campo al quotidiano “La Repubblica”.

Convinto di essere destinato al Paradiso (“ma per la bontà di Dio, non perché me lo meriti”), Andreotti ripercorre la sua carriera e la sua vita, con ricordi dei genitori, della sua gioventù e di alcune promesse mai mantenute alla moglie Livia, come quella che si sarebbe ritirato dalla politica a sessant’anni.