
Il servizio ha spiegato in maniera molto semplice il funzionamento dei due dispositivi prima di chiarire quando è possibile fare ricorso, e vincerlo.
Il servizio ha spiegato in maniera molto semplice il funzionamento dei due dispositivi prima di chiarire quando è possibile fare ricorso, e vincerlo.
La sentenza numero 21091/2010 ha stabilito che gli autovelox usati dalla polizia possono essere messi in qualsiasi punto di ogni strada, senza dover limitarsi a quanto stabilito dal prefetto.
La Suprema Corte civile, con la recente ordinanza 28 gennaio 2010, n. 1955, aveva confermato il principio secondo il quale l’accertamento delle violazioni alle norme del Codice della Strada sui limiti di velocità non può essere affidato interamente a soggetti privati.
Questa sentenza farà contenti molti automobilisti che nei mesi e negli anni scorsi si sono visti recapitare a casa multe per eccesso di limite di velocità effettuate proprio con questi autovelox, che avevano l’unico scopo di fare cassa.
La Cassazione ha confermato che le rilevazioni dei limiti di velocità coi cosiddetti autovelox non possono essere eseguite dalla società produttrice ed installatrice del dispositivo.
Dopo le nuove regole previste dalla cosiddetta riforma autovelox, è emblematico il caso della città di Foggia, dove da domani, 26 novembre 2009, sarà installato un nuovo strumento che fotograferà gli automobilisti sorpresi a superare i canonici 50 km/h in centro abitato.
Il nuovo autovelox dei vigili di Foggia è stato testato proprio nei giorni scorsi e da domani entrerà in azione.
Fino agli scorsi anni ad occuparsi del posizionamento di questi dispositivi erano soprattutto le polizie municipali, ma è bene far notare come in nessun altro paese europeo i Comuni possano mettere a bilancio i proventi delle contravvenzioni da limiti di velocità come da noi.
A partire dal 14 agosto 2009 infatti sono state attivate una serie di nuove regole per la gestione degli autovelox e delle multe. Fino a prima dell’estate infatti gli apparecchi per il controllo della velocità e delle multe venivano affidate ampiamente a società private pagate a provvigione che avevano il pieno controllo delle apparecchiature nonchè delle foto scattate dagli autovelox che sempre più spesso non erano segnalati ed erano posizionati in punti strategici e nascosti non tanto per reprimere l’alta velocità, ma per fare cassa ovvero per massimizzare gli introiti del comune e della società privata che ne gestiva il lavoro.