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Visco vuole ridurre stipendi e bonus dei banchieri
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La legge come facilmente intuibile prende il nome dal suo promotore, l’allora Ministro del Governo italiano, Giuliano Amato.
Le novità previste nel provvedimento del 27 novembre scorso, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, sono varie e le vediamo qui di seguito.
Come molti sanno ci sono in corso una serie di battaglie legali per fare in modo che i consumatori e i piccoli risparmiatori ricevano un rimborso per gli investimenti effettuati.
Molti pensano che la vera crisi economica si verifichi nei prossimi mesi poichè i dipendenti licenziati o quelli andati in cassa integrazione hanno potuto beneficiare nei mesi scorsi di ammortizzatori sociali che però hanno una scadenza e a breve molti si ritroveranno senza uno stipendio regolare.
La multa inflitta a BNL è di 180 mila euro, importo che fa decisamente sorridere chiunque capisca quanto un istituto di credito può guadagnare attivando pratiche scorrette, illegali e ingannevoli.
Questo sistema ha però le ore contate e nei giorni scorsi si è aperto un tavolo per garantire a San Marino serenità nel proprio sistema finanziario e bancario.
Nonostante notevoli miglioramenti negli anni, infatti, Bankitalia ha ritenuto, sulla spinta delle segnalazioni delle associazioni dei consumatori, che vi sia ancora troppo “burocratese” nel linguaggio adottato dagli operatori bancari.
Fino al mese scorso infatti, le banche che avevano concesso un fido ai propri clienti con i quali avevano pattuito una percentuale di interesse potevano calcolare una commissione sull’utilizzo del fido in base alla cifra massima di utilizzo dello stesso.
Il premier ha affermato che è importante e doveroso sfruttare la simpatia che il mondo ha verso il marchio Made in Italy e di ampliare le esportazioni verso quei paesi che contano sempre di più nuovi ricchi e benestanti in grado di apprezzare i prodotti italiani come Cina e India.
Le casse di risparmio italiane durante gli anni ’80 potevano garantire il credito a tutte le piccole e grandi imprese che hanno reso l’Italia forte. Oggi tutto questo non c’è più e il senatur si dice daccordo con Tremonti sulla possibilità di nazionalizzare le banche a patto che queste possano aiutare le famiglie e le imprese oggi in forte difficoltà.
Tremonti ribatte di essere favorevole a non aiutare tutti quei banchieri che nel passato hanno fallito e che sono la causa, anche se parziale, della crisi che il mondo sta vivendo.