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Berlusconi torna in politica per aiutare l’Italia
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Ci si chiederà, comprensibilmente e vista la confusione generatasi, in queste ore, intorno alla vicenda, in cosa, precisamente, consista il fatto contestato, sino ad ieri, anche al nostro premier e cosa riguardi, con esattezza, il suddetto processo.
Dopo un prima, veloce, revisione di quelle che, nel corso della storia, sono state definite quali leggi ad personam di Silvio Berlusconi, abbiamo suddiviso, per sentenze, i processi a carico di Silvio Berlusconi e dobbiamo ora occuparci di quei processi che si sono conclusi con una sentenza di don doversi procedere.
Il provvedimento in questione, proposto inizialmente dall’attuale Presidente del Popolo della Libertà della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli (che, in seguito agli emendamenti che ne decretarono il successo in Parlamento, se ne discostò in maniera netta, desiderando che tale legge non venisse mai più chiamata con il suo nome) prevede alcune modifiche alla legge 345 del 1975, testo di riferimento in materia di attenuanti, recidiva e prescrizione, proponendo l’inasprimento delle pene previste per recidivi e colpevoli di reati di stampo mafioso nonché la riduzione dei termini di prescrizione.
Il provvedimento in questione, chiamato legge Gasparri dal nome del suo primo firmatario, l’allora ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, è considerata dalla stampa specialistica quale una delle più controverse leggi mai emanate dal Parlamento, promulgata esclusivamente per favorire le reti televisive Mediaset (possedute da Silvio Berlusconi tramite la Finivest) e sfavorire, ove non eliminare (vedasi la drastica riduzione delle inserzioni pubblicitarie su RAI 3), la concorrenza.
LEGITTIMO SOSPETTO