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La Cassazione conferma così la condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione al ragazzo che arrivava addirittura a maltrattare la madre se gli venivano negati i soldi.
La Cassazione conferma così la condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione al ragazzo che arrivava addirittura a maltrattare la madre se gli venivano negati i soldi.
La sentenza depositata il 26 marzo scorso, interpreta in maniera estensiva quanto disposto dall’articolo 644 del codice penale.
Questa sentenza perciò esclude l’aggravante della discriminazione e dell’odio razziale, che era presente nella Legge Mancino del 1993, ed ha a che fare con il caso di un extracomunitario colpevole di avere chiamato “italiano di merda” l’uomo che stava picchiando.
La sentenza segna come ingiuria il contenuto presente in una lettera con cui un 71enne offendeva il destinatario ricordando il suo “essere gay”.
Con queste sentenza viene fatta una decisa inversione di tendenza in tema di diritto al ricongiungimento per gli stranieri.
Secondo la Cassazione non rientra tra le situazioni particolari che possono bloccare l’espulsione del clandestino, il diritto dei bambini a ultimare gli studi in Italia.
Queste sentenza arriva dopo l’episodio di un uomo che sosteneva di aver attraversato un incrocio con la luce del semaforo arancione, che poi tramite le foto si è scoperto essere già scattata a rosso.
L’uomo sosteneva che il tempo di 4 secondi è troppo piccolo per permettere agli automobilisti una frenata sicura prima del segnale di Stop.
Secondo la sentenza pronunciata dalla Corte di Cassazione il capotreno e il controllore dei biglietti di viaggio durante il servizio sono pubblici ufficiali e come tale hanno il diritto a chiedere il documento che attesti l’identità del passeggero.