
Mentre gli “
scioperi bianchi” avviati spontaneamente da piloti e assistenti di volo stanno paralizzando il traffico aereo, e mentre si attende con preoccupazione il primo sciopero effettivo dei proclamati quindici giorni da parte delle sigle autonome degli stessi lavoratori, sulla travagliatissima questione
CAI-Alitalia si abbatte un’altra tegola.
Una tegola che non sorprende nessuno, peraltro, poiché era stata messa in conto ormai da settimane, ma non per questo i suoi effetti sono meno dolorosi. Si tratta della pre-annunciatissima bocciatura da parte della Corte di Giustizia di Bruxelles del cosiddetto “prestito-ponte” pari a trecento milioni di euro che lo Stato aveva fornito a settembre all’Alitalia per continuare a garantire il proprio funzionamento fino al momento del decollo della nuova compagnia.
Ma per le autorità europee il prestito costituisce un illegittimo aiuto di Stato, tale da violare la concorrenza (perché le altre compagnie europee non godono di altrettanti supporti da parte delle autorità statali), e quindi deve essere restituito al bilancio statale.