Oggi è uscito un articolo sul quotidiano Libero che fa un'analisi molto interessante su quella che è la realtà greca di questi ultimi anni, analizzando il perchè è scoppiata la crisi.
Prima di tutto, pare che un terzo della popolazione greca sia dipendente statale ed alcuni dipartimenti dell’Amministrazione pubblica abbiano cinquanta autisti per ogni auto blu.
Mentre all’ospedale di Evangelismos, il più grande ed importante di Atene, ha assunto la bellezza di 45 giardinieri e ci sono 40 mila donne pensionate che ricevono mille euro al mese per tutta la durata della loro vita e che hanno come merito quello di essere figlie nubili di funzionari statali defunti; ora però il governo sembra che abbia deciso di arginare quest’uscita di denaro e di dare questi soldi solo alle ragazze che non hanno ancora compiuto la maggiore età.
L’articolo parla inoltre del fatto che ci sono 600 categorie di lavoratori che vanno in pensione a 55 anni (50 le donne) a causa della loro professione stancante, come ad esempio i parrucchieri, i musicisti di strumenti a fiato,i presentatori televisivi; in più, nel momento in cui la persona muore, il coniuge non percepisce la reversibilità, a meno che esso non si scordi di comunicarlo alle istituzioni che si occupano di erogare la pensione.
Sembra infatti che in tutta la Grecia ci siano ben 9 mila pluricentenari che percepiscano la pensione; al chè sorge spontanea una domanda: ma da dove iniziare a tagliare per riuscire a sanare il buco del debito pubblico?
Perchè è chiaro che leggendo questi esempi viene da pensare di iniziare a tagliare da lì, ma si tratta sempre di persone e licenziarle, vorrebbe dire aumentare ancora di più la crisi.
Insomma è un bel problema perchè l’unica soluzione sarebbe quello di rifare tutto dall’inizio, come se niente fosse.
Ma adesso bisogna anche dire che l’Italia non è messa molto meglio perchè, anche se il giornalista che scrive l’articolo analizza molto correttamente e dettagliatamente la drammatica situazione della Grecia, non si è reso conto che quello che ha scritto corrisponde a ciò che nel nostro paese avviene da anni.
Ricordiamo ad esempio impiegati statali assenteisti che percepiscono due stipendi perchè, oltre a ricoprire un incarico pubblico, svolgono in contemporanea un altro lavoro (e non avendo il dono dell’ubiquità, lasciano scoperto l’incarico pubblico), oppure ricordiamo la miriade di falsi invalidi che percepiscono una pensione.
Di fronte all’analisi di questo giornalista sulla situazione greca, sarebbe necessario fermarsi un momento a pensare se l’Italia potrebbe essere la prossima.