Di nuovo da Bruxelles piovono accuse sul capo di Silvio Berlusconi. Non è la prima volta che gli organi comunitari intervengono apertamente nella politica italiana (leggi anche: Bruxelles contro l’Imu), e non è la prima volta che il bersaglio è il cavaliere. Questa volta le accuse riguardano la politica economica del precedente governo Pdl colpevole, secondo Bruxelles, di essere venuto meno agli impegni presi e di aver, di fatto, innescato la crisi in Italia e la salita dello spread.
La Commissione Europea contro la politica economica del Pdl
Il contenuto dell’attacco è tanto chiaro quanto duro è stato il tono. A prendere la parola contro Berlusconi e la politica economica del Pdl è stato Olli Rehn, membro di rilievo della Commissione Europea e commissario per gli Affari Economici e monetari. L’occasione, un’audizione il cui argomento era il mancato consolidamento dei conti negli Stati membri, si è trasformata in un attacco diretto all’Italia e a Berlusconi. Le colpe della politica economica del Pdl secondo il commissario per gli Affari economici e monetari sono pesantissime e risalgono all’autunno 2011. A pochi mesi dall’assunzione di responsabilità del governo italiano volta a collaborare con la Bce, secondo Olli Rehn, Berlusconi venne deliberatamente meno agli impegni pattuiti. La conseguenza? Il blocco della crescita in Italia, il prosciugarsi dei finanziamenti, l’escalation dello spread.
La Commissione Europea vota Monti
Quello che offre ulteriori spunti di riflessione è, potremmo dire, la seconda parte dell’intervento di Olli Rehn che, senza indugi, elogia apertamente l’operato di Monti individuando nel professore l’unico responsabile della fruttifera stabilizzazione dei conti pubblici italiani e della rinnovata credibilità del Paese di fronte agli investitori internazionali. In altre parole, e nonostante le smentite di rito affidate alle note dei portavoce, l’intervento del commissario agli Affari economici e monetari, assomiglia tanto ad un indirizzo di voto consistente nella campagna elettorale di Monti (leggi anche: Elezioni 2013: la campagna elettorale di Monti). Ne ha i contenuti – le colpe da attribuire a Berlusconi e i meriti a Monti – e ne ha la tempistica giungendo in piena campagna elettorale.