Le ripercussioni dell’ultimo incontro pubblico tra il premier dimissionario Mario Monti e la cancelliera tedesca Angela Merkel travasano nell’agenda politica italiana. E dettano, di fatto, le linee guida del dibattito di questi giorni essendo l’argomento centrale di discussione, e di polemica, anche tra le altre nostre forze politiche. Accade in pratica che l’incontro Monti – Merkel e di fatto, potremmo dire, L’intesa Monti – Merkel in campagna elettorale, abbia innescato nuove polemiche tra Berlusconi (in primis) e Bersani.
La politica economica comunitaria
Procediamo con ordine: negli ultimissimi giorni ci sono stati prima i pubblici elogi della Merkel in merito al rigore economico del governo Monti in grado, nei fatti, di restituire stabilità e di installare nuova fiducia nei confronti dell’Italia da parte degli investitori internazionali. Subito dopo il premier Monti ha ribadito l’intesa con le linee guida della politica economica tedesca all’interno dell’Unione Europea (fermo restando qualche discrasia). A noi interessa oggi comprendere come il leader del Pd e del Pdl hanno preso posizione rispetto alla leadership tedesca nella politica economica comunitaria.
La crescita secondo Berlusconi
La ricetta per la crescita non la detta Bersani, ma Berlusconi che coglie l’occasione per stilare il proprio programma economico, anche in seguito a Elezioni 2013: Monti contro Berlusconi sull’economia internazionale. La politica economica del Pdl passerà infatti attraverso la lotta al rigore e all’austerità proposta da Monti in Italia e dalla Merkel in sede comunitaria. Il convincimento di Berlusconi è che l’austerità ai tempi della crisi ne peggiori gli effetti sfociando in duratura recessione. E che una politica economica di tal tipo sia peggiorativa anche per quanto concerne il fronte disoccupazione. Ulteriore spunto di riflessione ricavabile dalle parole di Berlusconi riguarda la sua posizione sulla Banca Centrale Europea che, secondo i tecnici del Pdl dovrà diventare una banca centrale a tutti gli effetti sul modello della Federal Reserve americana disposta, in caso di necessità, anche a battere moneta.