Le difficoltà del periodo immediatamente successivo alle elezioni sono prassi ben nota in tutte le democrazie contemporanee. Si tratta di difficoltà strettamente tecniche da un lato, ma, dall’altro, a ben guardare, sono quelle politiche in tutti i sensi a destare le maggiori perplessità. Perché è nei giorni immediatamente successivi alle elezioni che i partiti e i loro rappresentanti si accaparrano incarichi e poltrone con logiche spesso miopi e retrograde. Tali difficoltà di solito sono limate dalla chiarezza di un risultato elettorale: cosa che questa volta non è accaduta (leggi: Ingovernabilità e grande coalizione).
I sondaggi successivi al voto
Quello che ci interessa notare è che la stagione dei sondaggi elettorali non è ancora chiusa (anche adesso nel periodo de La formazione del nuovo governo): significa che, proprio a causa della paralisi istituzionale in cui è caduta l’Italia dopo le elezioni del 24 e 25 febbraio, la gente sta ancora cambiando idea. Nella prassi sta accadendo che molti si pentono del proprio voto sentendosi responsabili del gorgo che si è venuto a creare e quindi spostano, se pur di poco, la propria posizione. E chi sta beneficiano – beneficio ipotetico per altro – di questo cambiamento? Una volta ancora Beppe Grillo e il Movimento a Cinque Stelle che, secondo i sondaggi di pochissimi giorni fa, ha guadagnato un ulteriore 3%. E quindi, se si votasse domani, il suo risultato sarebbe ancora più forte.
Perchè Grillo continua a guadagnare consensi?
Le ragioni alla base dell’ulteriore spostamento di preferenze a beneficio del Movimento a Cinque Stelle sono eterogenee: alcune di struttura, potremmo dire, altre di concetto. Per le cosiddette ragioni di struttura, possiamo chiamare in causa il bandwagon, vale a dire la vecchia e cara abitudine di salire sul carro dei vincitori. Accade infatti molto spesso che un partito che ha avuto un ottimo risultato acquisti nuovi consensi nelle settimane successive al voto proprio per il successo mostrato alle elezioni. Per quanto riguarda invece le cosiddette ragioni di concetto, l’ulteriore travaso di preferenze a favore di Beppe Grillo può essere interpretato come un ulteriore moto di opposizione nei confronti dei vecchi partiti in seguito alla logica della spartizione delle poltrone che stanno mettendo in piedi in questi giorni.