Tutto ruota, o meglio, tutto sembra ruotare intorno alla questione delle commissioni parlamentari. Nelle ultimissime ore, in rapida successione, possiamo riassumere almeno tre differenti accadimenti in merito alla vicenda delle commissioni parlamentari. Tutto è partito dalle dichiarazioni ad effetto di Crimi e Lombardi – i capigruppo al Senato e alla Camera del Movimento a Cinque Stelle – che avevano minacciato di occupare le commissioni pur di dare l’avvio ai lavori in Aula in tempi brevi.
La votazione del Parlamento contro le commissioni permanenti
Ovviamente, in maniera intuibile, nelle ore e nei giorni successivi all’affermazione di Crimi e Lombardi sull’occupazione delle commissioni, in tanti hanno preso posizione (leggi anche: M5S e l’occupazione delle Commissioni) . E tutti gli interpellati, indipendentemente dallo schieramento politico di appartenenza, hanno sollevato un coro di proteste unanime. Fino alle dichiarazioni del presidente dei senatori del Partito Democratico Luigi Zanda che ha parlato di mossa antidemocratica. Procedendo nella ricostruzione siamo arrivati al punto fondamentale, o meglio, al momento dell’ufficialità in cui sia Palazzo Madama che l’Aula di Montecitorio hanno votato ad ampia maggioranza contro le commissioni permanenti (leggi anche: No alle commissioni permanenti). Il dato di fatto è il seguente: niente commissioni permanenti ma verrà prima nominato il nuovo governo, incasserà la fiducia e solo dopo si penserà alle commissioni.
L’occupazione come prima scelta
La puntata di oggi per quanto concerne la vicenda dell’occupazione delle commissioni parlamentari da parte dei neo eletti grillini ruota intorno alle dichiarazioni del leader Beppe Grillo. L’ex comico non si è smentito nel tono foriero di manacce come di consueto, ha gridato al golpe e al complotto ordito da tutte le forze politiche dell’arco parlamentare italiano volto a delegittimare e a privare di ogni suo potere il Parlamento italiano stesso. E, su questa stesso lunghezza d’onda, ha ribadito la necessità di protestare duramente contro lo stop alle commissioni permanenti. E, sempre il leader del Movimento a Cinque Stelle, per protestare contro il no alle commissioni permanenti, l’occupazione sarà solo una delle prime mosse.