Possiamo dire che il peggio è passato. O, anche, allo stesso modo, che il più è fatto. Possiamo in effetti dire che il governo caratterizzato dalla più lunga gestazione dell’ambito della nostra storia repubblicana ha di fatto visto la luce nel corso dello scorso fine settimana. Le ultimissime fasi si sono svolte tutte tra sabato pomeriggio e ieri mattina: prima il nuovo Presidente del Consiglio Enrico Letta ha avuto un ultimo colloquio chiarificatore con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, poi ha comunicato la lista dei ministri (leggi: Tutti i ministri del nuovo governo Letta) e ieri mattina il giuramento.
I primi impegni del governo Letta
Da un punto di vista formale non possiamo ancora però parlare di governo insediato a tutti gli effetti in quanto, oltre ai primissimi impegni sbrigati nella giornata di ieri poco dopo il giuramento, vale a dire quelle pratiche tipiche della primissima riunione della presidenza del Consiglio come, ad esempio, la nomina del sottosegretario alla presidenza e del vice premier, manca ancora il tassello più importante. Ci riferiamo, in maniera intuibile, alla questione del voto di fiducia in entrambi i rami del Parlamento: quel voto chiesto dal Presidente del Consiglio appena in carica su se stesso, la sua lista dei ministri e il suo programma di governo. Un voto cruciale perché è l’atto che rende effettivo al 100% l’esecutivo in carica. Non ci dovrebbero essere sorprese di sorta.
Il voto di fiducia
E’ quasi strano però non aspettarsi nulla di imprevisto di questi tempi per quanto concerne la politica del nostro Paese: e stiamo pensando sia ai tragici accadimenti di ieri mattina sia alle logiche di partito che hanno avuto conseguenze sanguinose nelle ultime settimane durante l’elezione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Fatto sta che il pericolo numero uno in occasioni del genere, vale a dire il fenomeno dei franchi tiratori, sembra un problema falso in quest’occasione dato il senso di questo governo (leggi: Le reazioni alla lista dei ministri). Se, infatti, l’obiettivo condiviso da tutte o quasi le forze politiche presenti all’interno del nostro arco parlamentare, è stato quello di fornire il più ampio appoggio possibile a un governo di coalizione come quello di Enrico Letta, allora ci sentiamo di sgombrare il campo dal mancato raggiungimento del voto di fiducia nella giornata di oggi.