Da più di 48 ore si parla in quasi tutti le sedi che è possibile immaginare della condanna a Berlusconi nell’ambito del processo Mediaset. E tutti hanno la propria idea a riguarda, chi per opinione personale, chi per mandato di partito, chi per partigianeria o chi per simpatia o antipatia del tutto personali hanno detto la propria in merito alla condanna dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ebbene, a questo punto, il nostro obiettivo è dolo quello di fornire una dose di chiarezza in più alla congerie di informazioni che la rete sta producendo a tal riguardo. E, per le nostre esigenze di sintesi e di chiarezza, saremmo quanto più scarni possibile.
La condanna di Berlusconi: la sentenza
La lettura della sentenza emessa dalla sezione feriale della Corte di Cassazione presieduta dal giudice Antonio Esposito è stata abbastanza chiara nella sostanza anche nonostante le difficoltà di comprensione delle formule giuridiche. Il contenuto della sentenza è stato scisso in due parti: per quanto concerne l’imputazione in capo a Silvio Berlusconi accusato di frode fiscale, la suprema Corte, ultimo e inappellabile grado del nostro ordinamento giuridico nazionale, ha confermato al condanna a quattro anni di reclusione. Di contro, per quanto riguarda la pena accessoria in merito all’interdizione dai pubblici uffici, i giudici della Cassazione hanno rimandato alla Corte d’Appello di Milano la decisione chiedendo di fatto di rivedere al ribasso i 5 anni di interdizione dai pubblici uffici previsti al precedente grado di giudizio (Leggi anche: Lele Mora racconta le cene in casa di Berlusconi).
La condanna di Berlusconi: le conseguenze
Le conseguenze pratiche per la vita del cavaliere sono senza dubbio notevoli anche se il mito di vedere Berlusconi in carcere rimane una chimera propagandistica. Diciamo che la sua condanna personale è di quattro anni di cui, però, a ben guardare, ben tre vengono condonati per l’indulto. E, inoltre, l’ultimo, anzi l’unico a conti fatti, anno di carcere che Silvio Berlusconi dovrebbe scontare sarà scontato o ai domiciliari o nei servizi sociali dato che l’ex presidente del Consiglio e attuale leader indiscusso del Popolo della Libertà ha superato i 70 anni di età (Leggi anche: Lodo Mondadori. La decisione in cassazione).