Le ristrutturazioni sono state la grande rivelazione del mercato creditizio. Hanno chiesto questo strumento di finanziamento moltissime famiglie che non potendo accendere un mutuo, hanno pensato bene di risparmiare ristrutturando quello che avevano. Le ristrutturazioni, benché molto richieste dai cittadini, sono state soltanto un vessillo governativo per sponsorizzare lo Sblocca Italia che alla resa dei conti subisce un lifting peggiorativo per le tasche degli italiani. Via dal testo originale l’Iva agevolata al 4% per le ristrutturazioni edilizie. Stop anche alle detrazioni Irpef senza l’obbligo di dare in affitto la casa. Proviamo a fare chiarezza su quello che è accaduto.
La Ragioneria di Stato ha provato a trovare le coperture per tutti i provvedimenti che il governo ha inserito in agenda ma con l’Iva al 4% per i lavori di ristrutturazione edilizia non è riuscita nell’impresa. Il decreto deve ancora tornare in commissione ambiente e potrebbe essere un test di fiducia per il nostro governo.
Sulle ristrutturazioni e sugli interventi di recupero edilizio è stata bocciata l’idea dell’Iva agevolata perché secondo i tecnici potrebbe portare all’Italia una defezione alla Corte di Giustizia europea. L’accusa sarebbe quella di violazione delle direttive in materia fiscale.
Nel testo finale dello Sblocca Italia arriva anche un’altra delusione per il settore immobiliare: è stata bocciata la norma che elimina il vincolo di destinare all’affitto le case acquistate nuove dai costruttori usufruendo della riduzione IRPEF del 20%. La commissione bilancio ritiene che questa norma potrebbe avere un effetto negativo sulle entrate dello stato.
La commissione bilancio ha bocciato anche altri provvedimenti, ad esempio l’obbligo per i comuni di rimuovere a proprio carico le macerie del terremoto in Abruzzo. Allo stesso modo sono state eliminate dallo Sblocca Italia le spese per la bonifica dell’amianto a Casale Monferrato. Tagli su tagli che penalizzano cittadini, associazioni e imprese.