Il premier vuole che si cambi verso in Italia e per farlo ha bisogno di riformare molti aspetti strutturali del paese: il sistema giustizia, il mondo del lavoro, il fisco e la scuola. A livello fiscale si cerca di far quadrare i conti e di sfruttare l’ICT per annientare l’evasione che contraddistingue l’Italia.
Nello Stivale gli evasori sono tantissimi. Per questo bisogna porre un limite coinvolgendo nella “nuova Italia” di Renzi, tutti i soggetti che compongono il sistema Paese, partendo, nel caso della riforma fiscale, proprio dai commercianti.
Fino a qualche anno fa, anche i cittadini che entravano in un negozio, sembrano ossessionati dall’idea di dover avere per le mani uno scontrino perché non solo era la prova dell’acquisto fatto ma metteva al riparo il consumatore da spiacevoli multe. Adesso i controlli non saranno più operati da personale in borghese e non sarà più colpa dei consumatori se il commerciante evade. La responsabilità della frode è tutta sbilanciata verso l’attività commerciale.
Gli scontrini, infatti, saranno progressivamente aboliti a favore di una tracciabilità totale. Gli eserciti commerciali saranno chiamati ad accettare a garantire le transazioni telematiche, praticamente sempre. In più dovranno trasmettere telematicamente il sunto delle attività del giorno all’Erario. Le modalità del documento e della trasmissione non sono ancora state definite, ma l’idea è che il singolo esercizio commerciale, ogni giorno, dichiari cosa ha venduto e cosa ha comprato, anche se poi non ci sono tutti gli scontrini ad avvalorare queste transazioni.
Il premier ha rifocalizzato l’attenzione sul comparto ICT intervenendo ad una premiazione alla Camera del Commercio di Roma. Il suo intervento si può sintetizzare in questi due paragrafi, il primo che parla del nuovo ruolo dell’Agenzia delle Entrate e il secondo che parla della coralità degli interventi da fare:
Dobbiamo eliminare gli scontrini attraverso la tracciabilità totale così che l’Agenzia delle Entrate non venga più avvertita come l’avvoltoio sulle spalle ma un advisor per le aziende.
Niente alibi: se falliamo è colpa mia, ma se falliamo lo facciamo con la squadra più forte che l’Italia ha visto in campo in questo settore. Se falliamo siamo dei caproni.