Il governo Renzi ha deciso di attivare nuovi ammortizzatori sociali che vanno a sostituire quelli precedentemente studiati. Si pensi ad esempio all’ASpI che è stata introdotta soltanto nel 2012 dalla legge Fornero. Adesso sarà sostituita dalla NASpI ma sarà possibile accedere anche all’ASDI e ad un sussidio di disoccupazione chiamato DIS-COLL. Ecco cosa cambia.
La riforma del lavoro, nota anche come Jobs Act, ha approvato alla vigilia di Natale un decreto di riforma degli ammortizzatori sociali introducendo delle novità anche per misure come l’ASpI che ha debuttato nel 2012 con la riforma Fornero. La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego estende il suo bacino d’utenza e per i collaboratori coordinati e continuativi arriva l’indennità di disoccupazione chiamata DIS-COLL.
Chi sono i destinatari della NASpI e come si calcola l’importo?
Per rispondere a questa prima domanda diremo che tutti i lavoratori dipendenti che perdono lavoro a partire dal primo gennaio 2015 e non avevano un contratto a tempo indeterminato nel pubblico impiego, possono usufruire della NASpI. Sono inoltre esclusi da questo ammortizzatore gli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato.
Il lavoratore che ha diritto alla NASpI deve aver perso l’impiego in modo involontario oppure si deve essere dimesso per giusta causa o uscire fuori da una risoluzione consensuale a seguito di conciliazioni e procedimenti disciplinari. Altri requisiti da rispettare da parte di chi chiede questo sussidio sono: lo stato di disoccupazione, almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni che precedono l’inizio della disoccupazione e 18 giornate di lavoro effettive nei 12 mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione.
Per calcolare l’importo, corrisposto mensilmente, bisogna utilizzare la retribuzione imponibile degli ultimi 4 anni, dividerla per il numero di settimane di contribuzione e poi moltiplicare per il numero 4,33. Quindi se la retribuzione è fino a 1195 euro al mese l’indennità sarà del 75% dello stipendio percepito, se invece la retribuzione è superiore sarà pari al 75% dello stipendio più il 25% della differenza tra retribuzione mensile e tetto dei 1195 euro.
Nel 2015, comunque, l’assegno di disoccupazione NASpI non può superare i 1300 euro mensili. Poi dal quinto mese in poi scatta la riduzione dell’indennità del 3 per cento al mese. Riduzione che nel 2016 partirà dal quarto mese. Dal 2017 poi la NASpI non potrà superare le 78 settimane.
Per fare la richiesta di questo sussidio la domanda deve essere inviata all’INPS telematicamente entro 68 giorni dalla fine del rapporto di lavoro. La validità del sussidio decorre dal giorno successivo alla presentazione della domanda ma non può essere precedente all’ottavo giorno che segue la cessazione del rapporto di lavoro.
La NASpI è erogata fino a quando il richiedente è disoccupato a patto che partecipi alle attività di riqualificazione professionale, che cerchi lavoro e che non trovi un impiego o decida di avviare un’attività autonoma. In questi casi la situazione si complica. L’indennità può essere sospesa, revocata o ridotta a seconda dei casi.