La grande coalizione della Merkel sembra essere in dirittura d’arrivo, secondo la stampa tedesca. Il parto è stato piuttosto difficile, ma sembra che il giorno della “delivery” (una parola inglese per indicare il parto di un neonato) sia molto vicino.
L’ultimo nodo erano le poltrone dei ministeri, almeno quelli più importanti. Quelli su cui la Germania ha fondato il suo dominio in Europa, con riforme, spesso discutibili, e “accuse di truccare i conti” da parte di alcuni.
I giornali tedeschi hanno sviscerato le poltrone. La Spd si prende il Ministero degli Esteri, del Lavoro e delle Finanze. Alla Csu va il ministero dell’Interno con un titolare più forte, con determinate garanzie. Manca soltanto l’ultimo confronto, sulla via della risoluzione, su contratti a termine e sanità. Dettagli, che come dice la Dpa, rispettano i principi richiesti. Ora, una volta definiti tutti gli accordi, la Spd indirà il referendum per i suoi 460mila iscritti, in concomitanza con le elezioni italiane. Gli elettori del partito diranno l’ultima parole su una delle pagine più difficili della Germania del duemila. Qui c’è l’ultimo problema da risolvere. Convincere i propri elettori della bontà dell’intesa. E l’esito non è ancora chiaro, con il rischio di clamorose sorprese, come lo sono state le stesse elezioni, che dovevano incoronare la Merkel, e invece l’hanno indebolita.