E’ stata una giornata particolarmente cruciale, ieri, per una delle potenze mondiali. Infatti, in Russia si sono appena svolte le elezioni presidenziali. Tempo di votazioni e, di conseguenza, occasione per il popolo russo di esprimere le proprie preferenze in ambito politico. Secondo quanto è stato riportato dai sondaggi, però, più che di elezioni sarebbe forse più corretto discutere di rielezioni. Non è un segreto, ormai, il fatto che Putin abbia di fatto vinto le elezioni in maniera schiacciante.
Gli unici dati incerti sono quelli che si riferiscono all’affluenza, che sembra attorniato da uno spettro di incertezza decisamente più grande rispetto alla rielezione di Vladimir Putin. Nel corso delle elezioni parlamentari 2016, infatti, si è arrivati solamente al 60,1%, ed in questa tornata elettorale la percentuale si è più o meno riconfermata. Si tratta di un dato veramente preoccupato dato che è la soglia più bassa mai toccata nella storia recente del Paese.
Uno scenario politico piuttosto delineato, quindi, che ha avuto anche un osservatore particolare. Infatti, Fabrizio Bertot ha ricevuto un importante incarico come osservatore internazionale sulle elezioni, conferito proprio dal Parlamento di Mosca. Un attestato di stima davvero notevole per l’ex europarlamentare di Forza Italia. E indubbiamente una soddisfazione che non ha precedenti per Bertot, che non ha nascosto, subito dopo l’annuncio, non solo la sua emozione, ma anche tutta la sua soddisfazione nel vedersi assegnato un tale incarico.
Un mandato internazionale di grande livello per Bertot, che in passato ha sempre dimostrato di apprezzare e non poco il disegno politico messo in atto da parte di Putin. Bertot, infatti, ha sempre evidenziato come il ritorno della Russia ad un ruolo di assoluto protagonismo all’interno dello scacchiere internazionale sia dovuto essenzialmente alle abili e lungimiranti scelte prese proprio dal presidente Vladimir Putin. L’ex eurodeputato di Forza Italia, tra le altre cose, ha sempre applaudito alla cooperazione politica e militare organizzata dal Cremlino per arginare l’emergenza in Medio Oriente.