No del Parlamento GB al deal sulla Brexit: cosa succederà

di Daniele Pace Commenta

 Ieri sera il Parlamento britannico ha bocciato l’accordo (deal) che la May aveva preparato con l’Unione Europea in vista della Brexit. Una sconfitta annunciata che però si è presentata come una vera debacle, oltre le previsioni, con uno scarto di più di 200 voti. Una sconfitta sonora, che per un governo non si vedeva dal 1920. Tanto che l’opposizione oggi promuoverà la mozione di sfiducia.

Gli scenari

Il voto ha bocciato “soltanto” l’accordo, e non doveva rimettere in discussione la Brexit, ma in realtà ora gli scenari possono essere tanti e inaspettati.

Le ipotesi sono principalmente tre: un’uscita dura, un nuovo accordo (c’è pochissimo tempo) o addirittura una rinuncia alla Brexit.

Sembra tramontare invece l’ipotesi di un secondo referendum, che tanti, all’opposizione, vorrebbero. Con il voto di sfiducia infatti, Corbin punta a governare il paese, ma dovrebbe avere anche una proroga, da parte dell’Unione Europea, sulla Brexit, che deve entrare in vigore il 29 marzo. La UE potrebbe concedere altri 9 mesi all’esecutivo britannico per risolvere i nodi politici.

Una cosa è certa: nessuno, né tra i conservatori, né tra i laburisti, vuole un’uscita senza deal, giudicata catastrofica per l’economia britannica. Dal canto suo, la May non cadrà alla mozione di sfiducia, e vuole provare con un nuovo piano, da studiare con la UE, per una nuova votazione.