Ieri, il Parlamento britannico ha bocciato di nuovo la May, spegnendo tutte le ultime speranze su un accordo prima del 29 marzo, sulla Brexit. Il Governo britannico corre ai ripari e annuncia che toglierà i dazi in caso di uscita senza accordo, almeno temporaneamente, in attesa di capire cosa succederà.
Il futuro
Il Regno Unito è nell’impasse, e il Parlamento britannico dovrà votare per il “no deal”. Gli scenari sono tutti aperti, compreso quello di un secondo referendum o di una richiesta di rinvio per l’uscita dalla UE. Ma comunque, dal 29 marzo, non saranno applicati controlli alla frontiera, e il Governo manterrà la promessa per un periodo di transizione. Un anno in cui non verranno applicati nuovi dazi, anche se il Regno Unito mantiene le sue tariffe doganali su auto, carne di manzo, agnello, maiale, pollame e latticini. Oggi ci sarà il voto ‘no deal sì o no deal no’ alla Camera dei Comuni, ma il piano sui dazi è già pronto, in ogni caso.
Se sarà un sì deal, alla Gran Bretagna non resterà che chiedere un rinvio della scadenza del 29 marzo alla UE, che però vuole una “giustificazione credibile”, a detta di Donald Tusk, uno dei portavoce dell’Unione. “Il rischio no-deal non è mai stato così vicino. Il Regno Unito deve dire cosa vuole per la relazione futura. Dirci qual è la linea chiaramente. Prolungare i negoziati ma per fare cosa? Il negoziato è terminato”, ha chiarito il capo-negoziatore sulla Brexit, Michel Barnier.