Qualunque cittadino può avere accesso agli atti amministrativi, con l’unica eccezione di quelli espressamente dichiarati segreti dalla legge
Ovviamente è nato da un caso pratico questo episodio: nello specifico il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna aveva assolto un consigliere comunale proprio dall’accusa di divulgazione di segreti d’ufficio.
Questo consigliere si era lasciato scappare qualche informazione di troppo durante un’intervista con un giornalista, che poi aveva riportato delle notizie importanti sul giornale. Questo consigliere poteva accedere agli atti amministrativi riguardanti la gestione di una casa di riposo privata in regime di convenzione e aveva parlato della struttura di questo edificio nella famosa intervista.
Il reato di cui era accusato il consigliere era quello che fa riferimento all’articolo 326 del Codice Penale ossia che punisce “il pubblico ufficiale o la persona incaricata di un pubblico servizio, che, violando i doveri inerenti alle funzioni o al servizio, o comunque abusando della sua qualità, rivela notizie d’ufficio, le quali debbano rimanere segrete, o ne agevola in qualsiasi modo la conoscenza”.
Il Gip bolognese però, non considerando questi documenti atti segreti di Stato, ha scagionato il consigliere, creando un importantissimo precedente.
D’ora in poi quindi sappiate che qualunque cittadino può avere accesso agli atti amministrativi, con l’unica eccezione di quelli espressamente dichiarati segreti dalla legge.