La Legge 30/2003, anche conosciuta come Legge Biagi, è la legge “Delega al Governo in materia di occupazione e mercato del lavoro”.
Fu Marco Biagi a dare il nome a questa legge, il quale ha lavorato come consulente alla sua stesura, e che fu ucciso nel 2002 a Bologna dalle Nuove Brigate Rosse, come tutti saprete. Tuttavia sono in molti che non associano tale legge a Biagi, in quanto il progetto dello stesso Biagi era abbastanza diverso da quello poi proposto nelle legge.
In alternativa viene chiamata Legge Maroni o Sacconi, esponenti del governo che l’ha emanata. A conferma di questo, non è corretto attribuire alla Legge 30 la regolamentazione del mercato del lavoro, in quanto si trattava piuttosto di una legge delega al Governo.
Nel 2003 fu il Decreto legislativo 276 “Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, di cui alla legge 14 febbraio 2003, n. 30” a diventare la fonte normativa.
Secondo la legge 30 per aumentare i posti di lavoro bisogna intervenire sulla flessibilità di ingresso nel mercato del lavoro stesso. La legge Biagi ha introdotto molti contratti che oggi conosciamo bene: somministrazione, apprendistato, contratto di lavoro ripartito, contratto di lavoro intermittente, lavoro accessorio, lavoro occasionale, contratto a progetto ecc…