L'idea del governo è quella di creare una sorta di permesso di soggiorno a punti.
Come spiegato da Roberto Maroni, Ministro dell’Interno, se una persona vuole integrarsi nel paese deve dimostrarlo e proprio a tale scopo l’immigrato dovrà ottenere i punti necessari per guadagnarsi il permesso di soggiorno.
Per ottenere il permesso l’immigrato dovrà sottoscrivere l’accordo per l’integrazione, il quale prevede una serie di obblighi e di adempimenti che dovrà portare a termine.
Per esempio l’immigrato dovrà dimostrare di avere imparato la lingua italiana, di conoscere la Costituzione, di essere iscritto al servizio sanitario, di mandare i figli a scuola ecc…
Al raggiungimento di 30 punti, accumulabili in due anni, all’immigrato che ha adempito a tutti questi compiti verrà rilasciato regolare permesso di soggiorno.
Se passati due anni non si saranno ancora raggiunti i 30 punti verrà concesso un ulteriore anno, altrimenti scatterà l’espulsione dal paese. Il decreto arriverà presto in Consiglio dei Ministri per l’approvazione.
Secondo Maroni questo sistema garantisce la reale integrazione dello straniero, che se non adempie a questi compiti, significa che non è interessato ad integrarsi.
Il decreto, se dovesse passare, sarà applicato solo ai nuovi permessi con durata di 2 anni. I corsi di lingua e quant’altro saranno organizzati e pagati dal governo, come dichiarato da Maroni stesso.