Telecom Italia dovrebbe condividere obbligatoriamente le proprie linee, consentendone l'accesso agli altri carrier.
Secondo queste prime ipotesi, Telecom Italia dovrebbe condividere obbligatoriamente le proprie linee, consentendone l’accesso agli altri carrier, anche alla cosiddetta fibra spenta.
Gli operatori alternativi dovranno quindi corrispondere a Telecom Italia delle cifre che saranno stabilite dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Come riferito da Alessandro Longo, il Commissario UE all’Agenda Digitale Neelie Kroes avrebbe già inviato agli altri commissari una bozza di Raccomandazione nella quale la Commissione chiede alle Authority nazionali degli Stati membri di imporre agli operatori dominanti gli obblighi descritti in precedenza.
In questo modo, se la bozza sarà inserita nel pacchetto di regole sulle NGN che la Commissione sta per approvare, gli operatori alternativi come Vodafone Italia, Fastweb, 3 Italia e Wind potrebbero installare le loro fibre all’interno dei cavidotti di Telecom Italia, offrendo così un servizio migliore anche all’utente finale.
Per quanto riguarda invece l’accesso bitstream, gli operatori potrebbero usare la nuova rete Telecom Italia per intero cioè anche nelle parti attive.