Le sezioni unite della Cassazione, con la sentenza 18477/2010 hanno sicuramente dato il via ad una mini rivoluzione per il condominio.
Con la sentenza in questione è stato rotto un tabù dei condomini, infatti d’ora in poi per per rivedere le tabelle millesimali, usate soprattutto per determinare le quote di spese dei singoli condomini, non servirà più l’unanimità.
Secondo la Corte basterà una delibera votata dalla maggioranza dei presenti in assemblea, i quali devono rappresentare almeno 500 millesimi.
Nei condomini accade spesso che non si riesca a risolvere il problema della ridistribuzione dei millesimi in base alla nuova situazione, in seguito a modifiche della superficie delle singole unità immobiliari.
Come dichiarato da Maurizio de Tilla, uno dei massimi esperti della materia, la sentenza era da approvare senza dubbio. In questo modo, sebbene il il condominio deliberi con una maggioranza, la parte lesa potrà comunque impugnare la decisione.
Con questa nuova sentenza ne beneficia anche la parte contenziosa, infatti prima la soluzione era far causa, dovendo interpellare tutti i condomini, con spese enormi e tempi molto lunghi.
Come detto da De Tilla, con questa sentenza, l’amministratore diventa unico soggetto nel caso di impugnativa, senza dover più tirare in ballo tutti i condomini.