Referendum contro il lodo Alfano in avvio

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Di Pietro ha assicurato che le firme sono state ricontrollate molte volte e dunque non dovrebbero sussistere..

La battaglia dell’Italia dei Valori contro la legge Alfano, che sospende i processi per le quattro più alte cariche istituzionali per tutta la durata della legislatura, ha raggiunto un punto di svolta importante. Il leader del partito, Antonio Di Pietro, ha depositato in Cassazione circa un milione di firme di cittadini che chiedono l’indizione di un referendum abrogativo.

Di Pietro ha assicurato che le firme sono state ricontrollate molte volte e dunque non dovrebbero sussistere dubbi sul superamento della soglia stabilita dall’articolo 75 della Costituzione, pari a cinquecentomila sottoscrizioni.

Visibilmente soddisfatto l’ex magistrato, che sottolinea che le cariche beneficiate da questa legge “anche se ammazzano la madre non vengono processate, contrariamente a quanto accadrebbe tutti gli altri cittadini”.


Al fianco di Di Pietro, in Cassazione si è presentato anche il segretario comunista Paolo Ferrero, che col suo partito ha contribuito alla raccolta delle firme, e segnala come la votazione consentirà di “dare voce ai cittadini nel dibattito sulla giustizia”. Ferrero calca anche la mano sul mancato contributo del Partito Democratico all’iniziativa, parlando di “anomalia strampalata”.


Ammesso di superare gli scogli dell’esame della Corte di Cassazione (che verificherà le firme) e della Corte Costituzionale (che deciderà sull’ammissibilità del quesito referendario), la votazione dovrebbe tenersi nella primavera del 2010. Per allora, promette Di Pietro, l’Italia dei Valori avrà promosso anche altri referendum abrogativi, con attenzione alle altre iniziative del Governo in tema di giustizia e forse anche sulla riforma della scuola promossa dal ministro Gelmini.