Giorgio Napolitano, appena rientrato da Budapest, ha letto le dichiarazioni dei politici in merito alle risposte dell'Unione Europea relative al decreto appena varato in materia di emergenza immigrazione e si è detto molto preoccupato.
Infatti se prima il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, aveva dichiarato che se l’UE non è in grado di aiutare l’Italia a far fronte alla difficile crisi dell’immigrazione, è meglio che permetta al nostro paese di uscire dall’Unione; dopo si è unito il ministro dell’Interno Roberto Maroni che ha detto alla Francia di non aderire al trattato di Schengen se non vuole prendersi la responsabilità di accogliere i migranti provenienti dalla Tunisia, che vogliono entrare nel paese.
A tutto ciò si è poi aggiunta la dichiarazione del ministro della Lega Nord, Roberto Calderoli che ha suggerito di ritirare le truppe italiane presenti sul territorio libico per metterle sulle coste italiane per pattugliarne i confini da possibili intrusi.
Napolitano commenta così queste dichiarazioni come segno antieuropeo di scarsa credibilità del nostro paese agli occhi dell’Unione Europea.
Il capo dello Stato ha così espresso le sue perplessità al ministro degli Esteri Franco Frattini in un colloquio telefonico avvenuto ieri, dopo aver parlato con Ferdinando Nelli Feroci, rappresentante diplomatico italiano presso la Ue.
Intanto il ministro Roberto Maroni oggi si trova in Lussemburgo, dove incontrerà i suoi alter ego europei e con i quali si confronterà per trovare una soluzione plausibile a quest’emergenza.