Più della metà dei nostri politici ha un secondo lavoro da libero professionista, che fa sì che non svolgano l'attività in Parlamento, per seguire il vecchio mestiere
Dopo le rivelazioni di Spider Truman su Facebook, in cui ha pubblicato alcune delle agevolazioni della casta, come lo sconto sulle automobili, sembra che non si parli d’altro.
Più della metà dei nostri politici ha un secondo lavoro da libero professionista, che fa sì che non svolgano l’attività in Parlamento, per seguire il vecchio mestiere e, nella lunga lista, al primo posto c’è Silvio Berlusconi che, oltre a prendere l’indennità parlamentare, ha dichiarato nella sua dichiarazione dei redditi 40,9 milioni di imponibile.
A seguire ci sono l’imprenditore Angelo Angelucci con 6,2 milioni, l’oncologo Umberto Veronesi con 1,4 milioni, l’avvocato Giulia Bongiorno con 2,1 milioni, Niccolò Ghedini con 1,3 milioni, Maurizio Paniz con 1,8 milioni e via dicendo.
Quindi, ricapitolando: i nostri parlamentari sono suddivisi così: 87 avvocati, 82 dirigenti, 78 imprenditori, 51 giornalisti, 42 funzionari di partito, 36 docenti universitari, 32 consulenti, 30 medici, 29 impiegati, 21 insegnanti, 15 ricercatori, 7 magistrati, 9 sindacalisti, 11 amministratori locali, 17 commercialisti, 10 ingegneri, 8 architetti e 65 altri non pervenuti, per un totale di 945.
Roberto Calderoli, nel frattempo, avrebbe presentato una proposta di legge che prevederebbe la riduzione del numero di parlamentari, da 945 a 500, mentre dalle Camere arriva la notizia che i capigruppo dei partiti avrebbero pensato di comune accordo di tagliare i bilanci di spese inutili come le auto blu, i vitalizi, gli affitti e via dicendo.