Lo schiacciante debito statunitense rischia di far sprofondare gli USA. Il rischio default, infatti, non è mai stato così vicino.
Negli ultimi 3 anni, infatti, nonostante le promesse di Barack Obama di impegnarsi per la riduzione del debito, esso è riuscito a crescere al ritmo record di 1.000 miliardi di dollari ogni 7 mesi.
Gli ultimi dati, rilasciati in data 28 febbraio 2011, parlano di debiti federali per oltre 14.000 miliardi (14.194,76), segnando un aumento di quasi 4 miliardi di dollari da che è cominciata l’amministrazione Obama.
A queste cifre dovrebbero essere aggiunte quelle relative al debito locale di ogni singolo stato e di ogni amministrazione che, però, non sono ancora stati rilasciati.
RISCHIO BANCAROTTA PER GLI USA
Il rischio più grave che oggi corrono gli USA, dovesse permanere codesta situazione d’indigenza, è quello del fallimento. Il 2 agosto 2011, infatti, secondo gli analisti, si supererà la soglia massima d’indebitamento, fissata per legge a 14.294 miliardi di dollari.
Il rischio concreto di default, che trascinerebbe con sé non soltanto gli Stati Uniti ma le maggiori economie europee che da essi dipendono, è oltretutto aggravato dalle beghe tra repubblicani e democratici che, nonostante gli appelli di Obama, non riescono a trovare un accordo in merito al reperimento dei fondi necessari a modificare la legge tutt’ora esistente e ad aumentare il traguardo massimo del debito scongiurando, o per lo meno ritardando, la bancarotta.
IL CASO MINNESOTA
Nel frattempo gli USA si trovano costretti ad affrontare il fallimento dello Stato del Minnesota, dichiarato pochi giorni fa dal governatore Mark Dayton, e a seguito del quale oltre 22.000 dipendenti pubblici sono rimasti senza lavoro causando la chiusura della quasi totalità delle infrastrutture (scuole, ospedali, autostrade, musei e quant’altro).
Il DISCORSO DEL PRESIDENTE DEL 25 LUGLIO 2011
http://www.youtube.com/watch?v=RyG0kFCx-qE
Il debito pubblico italiano, d’altro canto, non è da meno, avendo già fatto registrare un aumento del 2,5% rispetto a dicembre 2010. Allo stato attuale delle cose, dovessero le manovre finanziarie non riuscire nell’intento di sistemare i conti pubblici in breve tempo, il debito dello stato pesa su ogni cittadino ben 30.000 euro.