Le ultime modifiche apportate alla manovra finanziaria riguardano, essenzialmente, questioni di carattere fiscale inerenti a c/c, dichiarazione dei redditi, evasione e BCC.
Da li, nel caso in cui trovasse il pieno appoggio dei senatori, passerà poi alla Camera.
Le modifiche alla manovra finanziaria 2011 dell’ultim’ora, quelle che hanno fatto propendere per il si i commissari del Senato, sono essenzialmente di carattere fiscale e vanno ad abolire, tramite emendamenti della maggioranza, alcuni emendamenti, sempre emanati dal centrodestra, che avevano profondamente rivisto la manovra finanziaria 2011.
Gli emendamenti in questione, come spiegato da Antonio Azzolini, principale relatore della manovra in Commissione Bilancio, riguardano i conti correnti, la pubblicazione online della dichiarazione dei redditi, le pene previste per gli evasori fiscali e l’aliquota delle Banche di Credito Cooperativo.
CONTI CORRENTI E MANOVRA FINANZIARIA
Contrariamente a quanto previsto, soltanto qualche giorno fa, dalla maggioranza, il dichiarante non avrà più l’obbligo di indicare, nella propria dichiarazione dei redditi, né i conti correnti né altri tipi di rapporti finanziari.
I conti correnti, comunque, potranno essere indagati, dalla Guardia di Finanza, in qualsiasi momento. I controlli, quindi, scatteranno in maniera casuale e con scopi preventivi e non soltanto a seguito di altri o come ulteriori accertamenti fiscali.
DICHIARAZIONE DEI REDDITI E MANOVRA FINANZIARIA
Un altro emendamento bocciato, in tutta fretta, era quello che voleva che le dichiarazioni dei redditi, in particolar modo i modelli 730 e UNICO venissero pubblicati online, corredati di informazioni sensibili che potessero permettere, alle forze dell’ordine, di individuare, prontamente, gli evasori fiscali.
Il provvedimento, in linea con la tutela della privacy, è stato emendato e, da oggi, i comuni potranno pubblicare le dichiarazioni dei redditi dei contribuenti soltanto aggregate per categorie così come già avviene per le statistiche fiscali del ministero dell’Economia.
Entrambi i provvedimenti citati non avranno valore retroattivo ed entreranno in vigore soltanto con l’approvazione, da parte del Parlamento, della manovra finanziaria.
PENE DETENTIVE PER GLI EVASORI FISCALI E MANOVRA FINANZIARIA
Congiuntamente a codesti emendamenti, che hanno, per così dire, depotenziato la riforma dal punto di vista degli accertamenti, scattano severi inasprimenti delle misure cautelari nei confronti dell’evasore.
È stata infatti ridotta, grazie alla manovra finanziaria, la soglia d’accesso all’evasione. Basteranno, infatti, soltanto 30.000 euro non versati per venir considerati evasori e subire una condanna in carcere superiore a un anno e mezzo.
Se, invece, l’evasione ammonterà a più di 3 milioni di euro, non sarà più possibile, per il giudice, concedere la sospensione della pena di anni 2.
BCC E MANOVRA FINANZIARIA
Per far fronte ai saldi voluti da Giulio Tremonti e, contemporaneamente, attuare la manovra finanziaria, è stato previsto un emendamento che equipara le Banche di Credito Cooperativo a qualsiasi altro tipo di attività cooperativa.
Se, infatti, per volere esplicito di Lega Nord e PdL le BCC erano state inizialmente escluse dalla stretta alle cooperative, oggi anche esse si vedranno aumentare l’aliquota della quota imponibile dal 30 al 40%.