Il nugolo delle novità contenute nel Ddl Alfano non termina qui. Spulciando fra un articolo e l’altro, si scopre..
Ma anche lo stesso giudicato perde buona parte della sua valenza: una sentenza irrevocabile, infatti, costituirà prova utilizzabile in un altro dibattimento solamente in materie gravissime, come mafia e terrorismo.
A proposito di reati gravi: anche nell’ipotesi di rito abbreviato, la competenza sarà della corte d’assise e non più del singolo Gip.
E ancora: prevista l’elezione di comuni cittadini per la carica di viceprocuratore onorario presso i giudici di pace, dando attuazione all’articolo 102 ultimo comma della Costituzione (“La legge regola i casi e le forme della partecipazione diretta del popolo all’amministrazione della giustizia”) e soddisfacendo un vecchio sogno di Umberto Bossi, che addirittura vorrebbe l’elezione diretta di ogni magistrato.
Chi ha subito una condanna a meno di tre anni potrà ottenere l’affidamento solo se svolgerà lavori socialmente utili; discorso identico a chi ha subito una condanna maggiore ma gli rimangono ancora meno di tre anni da scontare.
Nell’ambito delle norme dirette alla parità fra accusa e difesa, interviene il principio secondo cui l’avvocato dell’accusa potrà chiedere un’integrazione delle indagini a processo in corso solo se emergessero prove rilevanti prima sconosciute.
Ma, aspetto ancor più importante, la difesa avrà, come già l’accusa, il diritto di portare al processo qualsiasi mezzo di prova, senza altro limite che non sia l’irrilevanza: una mossa che, secondo molti esperti, allungherà i processi a dismisura, poiché molti difensori convocheranno centinaia di testimoni del tutto superflui al solo scopo di arrivare alla prescrizione.