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Questo documento, presentato sotto forma di lettera, prevede l’ipotesi che l’Esecutivo possa, nel caso in cui la situazione economico-finanziaria lo richieda, adottare provvedimenti anche drastici.
Uno di questi, preannunciato al punto 2 del capitolo dedicato all'”Efficientamento del mercato del lavoro“, è la possibilità per il datore di lavoro, senza giustificazione alcuna, di licenziare qualsiasi lavoratore dipendente a tempo indeterminato, qualora ciò venga richiesto a causa di una situazione di crisi quale quella attuale.
Un altro punto che ha fatto molto discutere, e che ha rischiato e rischia di spaccare il governo, segnalando forse la fine della collaborazione tra Pdl e Lega Nord, che pure tanto ha dato all’Italia, è quello relativo all’innalzamento dell’età pensionabile.
ETÀ PENSIONABILE A 67 ANNI
Nel documento in questione, infatti, come più volte dichiarato in questi ultimi roventi giorni di dibattito parlamentare, si dichiara che gli italiani potranno andare in pensione non prima dei 67 anni.
Una riforma previdenziale così importante, che prenderà il via nel 2013 per poi entrare a regime dal 2026, anno entro il quale qualsiasi lavoratore italiano dovrà andare in pensione dopo i 67 anni (sia esso uomo, donna, dipendente o autonomo), è stata settata su quella introdotto nel 2010 e che, tra gli altri punti, prevede di agganciare l’età pensionabile alle aspettative di vita, cosa che farà si che, nel 2026, si potrà tranquillamente andare in pensione ad un età così avanzata.