Il governo sull'orlo della crisi.
Abbiamo già discusso di questa famosa lettera, descrivendone i drastici contenuti in materia di licenziamenti e le reazioni dell’opposizione che, nell’antipopolare decisione della maggioranza avrebbe trovato terreno fertile per una nuova e più vitale unione.
Tali provvedimenti, però e purtroppo, sono da considerarsi non solo fondamentali quanto obbligatori, per cercare di far si di risollevarci dalla crisi da debito sovrano e per porre un freno alla disoccupazione record nonché al ben più grave problema della sottoccupazione.
Contemporaneamente a ciò, mentre le sfiducia sull’Italia imperversa e i mercati europei (soprattutto Piazza Affari) crollano, i leader dell’opposizione radunano le proprie forze, compattandosi sempre più e, addirittura, Casini e Bersani, rispettivamente a capo del Partito Democratico e dell’Unione di Centro, starebbero per salire al Quirinale, che avrebbe chiesto che si vada al voto anticipato, con tutte le intenzioni di convincere il Presidente della Repubblica a designarli Premier di un’eventuale governo di transizione.
La situazione, dunque, è febbrile e le prossime ore saranno decisive per il futuro dell’Italia e di questo governo.