Brunetta, capo dell'opposizione nel consiglio comunale di Venezia, è stato "licenziato" a causa delle troppe assenze.
► RENATO BRUNETTA DA DEI CRETINI AI CONTESTATORI
L’ultimo di questi, poi, è un vero e proprio schiaffo alla decenza pubblica, all’onestà e all’impegno delle istituzioni pubbliche considerando che, i rigidissimi provvedimenti dell’inflessibile Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta hanno finito per colpire, e molto duramente, il re della lotta ai fannulloni che, si è scoperto, essere fannullone egli stesso.
Certo è vero che, in questo specifico caso, a Brunetta si possa imputare, più che altro, un eccesso di zelo, o di presunzione, avendo egli voluto candidarsi, già ministro, al ruolo di Sindaco di Venezia.
► DECRETO BRUNETTA DISSERVIZI PUBBLICI
Onorevole sforzo, in definitiva, quello dell’onorevole che, nonostante gli impegni governativi si sia prese l’impegno, sebbene non concretizzatosi, di governare la città che, al promotore dei tornelli alle porte dei tribunali di mezza Italia, diede a suo tempo i natali.
Senonché l’incorruttibile Renato Brunetta, nell’esatto momento in cui la popolazione veneziana gli chiedeva, in qualità di leader dell’opposizione, di dimostrare quanto egli credesse nei solidi principi che mossero la sua fervente campagna contro i furbeschi dipendenti statali, abbia fallito.
Renato Brunetta, ed è davvero una spiacevole notizia da apprendere, è stato, per così dire, licenziato da quanti, all’interno della lista denominata Lista Brunetta, corsero insieme al ministro per il governo della città lacustre, a causa, proprio, delle sue troppe assenze dal consiglio comunale.