E' indubbio che il periodo storico scelto da Obama per diventare presidente degli Stati Uniti sia uno dei più difficili di tutta la storia..
Una delle sue peculiarità, infatti, è una forte fiducia in sè stesso e nelle sue capacità e soprattutto un grande ottimismo verso il futuro, alimentato dalla sua voglia di cambiare l’America e di migliorare la vita dei suoi cittadini.
Un ottimismo il suo che sembra non essere per niente scalfito dalla gravità della situazione economica mondiale. Obama, infatti, si è ufficialmente impegnato nei confronti dei cittadini americani a dimezzare il deficit americano entro la fine del suo primo mandato, vale a dire entro il 2013.
Questo progetto verrà attuato nel più semplice dei modi. Obama, infatti, ha ribadito quanto aveva promesso durante la sua campagna elettorale e cioè che provvederà a ridurre il debito del Paese esaminando riga per riga il bilancio, eliminando ogni voce superflua e mantendo intatte solo quelle che sono considerate spese necessarie e inevitabili.
Giovedì Obama presenterà la sua prima manovra economica che conterrà, tra le altre cose, il buget stabilito per il 2010 il cui ammontare dovrebbe essere piuttosto limitato data la volontà del presidente di ridurre notevolmente i costi. Si vocifera che il Presidente abbia intenzione di tagliare soprattutto le spese attualmente sostenute dal governo e che sono ricollegabili alla guerra in Iraq e Afghanistan.
L’obiettivo di dimezzare il debito pubblico rimane comunque piuttosto ambizioso considerando che esso ammonta a circa 1000 miliardi di dollari. Eliminare le spese superflue, tuttavia, non è il solo piano prospettato da Obama per mantenere la sua promessa. Il presidente americano, infatti, punta ad ottenere maggiori introiti aumentando le tasse a discapito dei più abbienti e delle imprese