Come calcolare l’ammontare della propria pensione secondo quanto previsto dal sistema previdenziale contributivo.
La confusione su un tema così delicato, dunque, se già in precedenza era molta, non potrebbe che aumentare seguendo le voci che, sempre più frenetiche, annunciano un imminente cambiamento del sistema di calcolo delle pensioni.
► LEGGE DI STABILITÀ FINANZIARIA 2012
Qualora ciò si verificasse sarebbe bene, allo scopo di non trovarci impreparati di fronte ad una simile evenienza, analizzare gli attuali sistemi previdenziali, confrontandoli e valutandone pregi e difetti.
Dopo esserci soffermati, dunque, sul sistema previdenziale retributivo, sicuramente il più vantaggioso per il lavoratore, sia esso dipendente od autonomo, è giunto il momento di descrivere le caratteristiche salienti del sistema previdenziale contributivo aiutandovi, ove possibile, a calcolare l’importo della vostra pensione.
SISTEMA PREVIDENZIALE CONTRIBUTIVO
Come si può facilmente intuire dal nome dato a codesto sistema, il sistema previdenziale retributivo si caratterizza per il fatto di essere basato sul montante contributivo del lavoratore. Questo montante, che può essere più o meno basso ma non può, in nessun caso, essere inferiore ad una determinata cifra, calcolata, di volta in volta, sulla base di innumerevoli fattori, altro non indica che la quantità dei contributi versati dal lavoratore, anno dopo anno, per l’intero periodo di attività.
Essendo i contributi versati decisamente inferiori alla retribuzione percepita, si evince come l’importo dell’assegno mensile corrisposto al pensionato con codesto sistema previdenziale sia, a parità di condizioni, decisamente inferiore a quello corrisposto al pensionato grazie al sistema retributivo.
► RIFORMA DEL SISTEMA PREVIDENZIALE DEL GOVERNO MONTI
Ai fini del calcolo della pensione basata sul sistema contributivo sarà necessario, innanzitutto, individuare il montante contributivo, corrispondente, naturalmente, alla somma di quanto annualmente accumulato. Questo valore è equivalente, per il lavoratore dipendente, al 33% del reddito imponibile annuo rivalutato sulla base della variazione media subita dal PIL nel quinquennio precedente l’anno soggetto a rivalutazione, mentre, nel caso di lavoratore autonomo, questa cifra scende sino al 20%.
Il risultato così ottenuto, infine, verrà moltiplicato per il coefficiente di trasformazione, valore percentuale che cresce con il crescere dell’età di pensionamento è varia dal 4,419% di chi si pensiona a 57 anni al 5,620% di quanti si pensionano oltre il 65esimo anno di età.
Concludiamo ricordando come tale sistema si applichi a quei lavorati che, al 31 dicembre 1995, non abbiano ancora maturato alcuna forma di anzianità contributiva.