La RAI modificherà la cosiddetta clausola anti-gravidanza.
► RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO
In realtà, come i vertici della Rai Radiotelevisione Italiana S.p.A. avrebbero immediatamente tenuto a precisare, la normativa cui la clausola farebbe riferimento riguarderebbe, in maniera esclusiva, i contratti di lavoro autonomo che, per precisa, ed inesplicata, scelta del legislatore, godrebbero di minori tutele rispetto ai contratti di lavoro dipendenti, siano essi subordinati, oppure a progetto oppure ancora a tempo determinato (i precari assunti dalla RAI, nonostante la propria condizione di instabilità, non correrebbero, in realtà, alcun rischio).
Insomma, stando alle puntualizzazioni di Lorenza Lei, direttore generale delle televisione pubblica italiana, i contratti di lavoro autonomo sarebbero regolati in modo che entrambe le parti, senz’alcun preavviso o spiegazione di sorta, possano definitivamente interrompere qualsiasi rapporto lavorativo.
► TAGLI AL WELFARE NELLA LEGGE DI STABILITA’
La RAI, dunque, altro non avrebbe fatto che applicare una normativa, come specificato dalla nota informativa rilasciata in queste ore da viale Mazzini, ormai desueta, poiché vecchia di oltre 10 anni, che tra le cause di forza maggiore che potrebbero consentire alle parti di cessare, improvvisamente, il proprio contratto di lavoro, avrebbe previsto l’evenienza che la collaboratrice donna possa rimanere incinta.
La succitata nota, infine, avrebbe tenuto a rassicurare l’opinione pubblica sul desiderio che la RAI voglia, nel minor tempo possibile, modificare la cosiddetta clausola anti-gravidanza così da sedare qualsiasi dubbio in merito all’onesta ed alla correttezza dell’Azienda.