Il MoVimento 5 Stelle avrebbe letteralmente rivoluzionato il panorama politico nazionale, e forse anche internazionale, tanto che il futuro delle istituzioni, così come oggi le conosciamo, non sarebbe mai stato così incerto.
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Questo il titolo che, venerdì 18 maggio 2012, la prima pagina della sezione “Europe” del New York Times (forse uno dei più diffusi ed importanti quotidiani al mondo) dedicava ai ballottaggi relativi alle elezioni amministrative di domenica 6 maggio e lunedì 7 maggio 2012 dando ormai per scontata, ed oltre modo certa, la vittoria di Beppe Grillo, e del suo MoVimento 5 Stelle, anche e soprattutto a Parma.
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I risultati diffusi nel tardo pomeriggio di ieri, come certamente avrete avuto modo di apprendere sia leggendo i giornali online piuttosto che guardando i numerosi programmi di approfondimento televisivo che, nel corso della notte, si sarebbero incessantemente succeduti, sembrerebbero davvero dar ragione al quotidiano statunitense e, per lo meno a nostro avviso, l’opinione espressa dal giornale newyorchese sarebbe oggi da considerarsi vera anche nel caso in cui Beppe Grillo non avesse conquistato la propria Stalingrado.
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Il MoVimento 5 Stelle, che nei sondaggi serali veniva dato, a livello nazionale, al 12% (secondo SWG addirittura al 13,7%, ovverosia più di Italia dei Valori e Lega Nord messe assieme), avrebbe, infatti, letteralmente rivoluzionato il panorama politico nazionale, e forse anche internazionale, tanto che il futuro delle istituzioni, così come oggi le conosciamo, non sarebbe mai stato così incerto.
Due, adesso, sono le sfide che si presentano ai grillini:
– dimostrare di essere un movimento ed un partito maturo che, al di là dei proclami del proprio leader, sia realmente in grado di governare una città importante quale Parma
– dimostrare di essere il nuovo che rinnova la politica, all’interno della politica stessa, e non già un qualunque movimento antipolitico capace solamente di sfruttare, a proprio favore, il sentimento di inquietudine della popolazione italiana (ricordiamoci tutti che questo sarebbe esattamente quello che sarebbe successo alla Lega Nord).