Aliquota IMU sugli immobili d’impresa in aumento

di Gianni Puglisi Commenta

Previste, comunque, numerose agevolazioni sia per garantire l'abbattimento della su indicata aliquota in taluni particolari casi piuttosto che, molto più semplicemente, assicurarsi che tutte le imprese, senz'alcun ritardo, paghino quanto dovuto.

Quasi tutti i Comuni italiani andranno nei prossimi mesi ad aumentare l’aliquota IMU dovuta da tutti i proprietari su tutti gli immobili d’impresa presenti sul territorio italiano.

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La notizia, battuta nelle scorse ore della principali agenzia di stampa italiane così come, naturalmente, da tutte le più importanti testate giornalistiche tradizionali piuttosto che digitali, non sarebbe ancora stata confermata, giacché i Comuni potranno decidere se e quanto aumentare o diminuire l’aliquota IMU su tutti gli immobili presenti all’interno del proprio territorio solamente mercoledì 31 ottobre 2012, ma sembrerebbe davvero molto probabile, oltre che decisamente plausibile, che i Comuni, volendo favorire i possessori di una singola abitazione, mantenendo inalterata se non addirittura diminuendo l’aliquota IMU sulle prime case, andranno di conseguenza ad aumentare l’aliquota IMU sulle seconde case, specialmente se sfitte o affittate a canone non concordato, e su tutti gli immobili d’impresa.

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L’aliquota IMU su questa particolare tipologia di immobili, già oggi arrivata allo 0,95%, potrebbe dunque ben presto raggiungere quota 1,06% che, come forse saprete, rappresenterebbe la massima aliquota IVA imponibile.

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Previste, comunque, numerose agevolazioni sia per garantire l’abbattimento della su indicata aliquota in taluni particolari casi piuttosto che, molto più semplicemente, assicurarsi che tutte le imprese, senz’alcun ritardo, paghino quanto dovuto.

Interessante, a tal proposito, l’iniziativa del Comune di Venezia che avrebbe deciso di applicare un’aliquota IMU calmierata, allo 0,76%, a tutte quelle imprese che, durante l’anno solare di riferimento, provvederanno ad assumere, a tempo indeterminato, uno i più dipendenti di età inferiore ai 30 anni o di età superiore ai 50 anni.