La Legge Fornero ha bloccato l’adeguamento delle pensioni all’inflazione e questa operazione a distanza di due anni e mezzo è stata bocciata dalla Corte Suprema. I pensionati dovranno dunque recuperare i soldi che gli sono stati negati. Ma la manovra economica sembra presentare numerosi punti critici.
Quello che è successo è noto: un meccanismo consolidato che consente l’adeguamento dell’importo della pensione all’inflazione, è stato abolito per far sì che quei soldi entrassero nelle casse dello Stato che ne aveva bisogno per adottare altre soluzioni.
L’abolizione di questo meccanismo per due anni ha generato degli introiti per il governo che sono stati bocciati dalla Corte Suprema, per cui i pensionati dovranno riavere indietro i loro soldi. Poiché il giudizio della Corte Suprema è inappellabile, è inutile che il governo attuale prenda tempo.
Fatto sta che servono dei soldi che ora non sono disponibili. Si parla di 5 o anche 10 miliardi di euro che vanno ben al di là del famoso tesoretto di cui si dubita ancora. In fondo gli 1,6 miliardi che potrebbero essere risparmiati operando sui conti pubblici, non sono sufficienti e sono soltanto il risultato di un’operazione matematica.
Servirebbe un cospicuo tesoretto che adesso giustificherà il necessario aumento delle imposte e altri tagli ai servizi essenziali tra cui di certo rientreranno la sanità e la scuola. In alternativa si possono rispolverare le soluzioni proposte proprio nel 2013 dalla Enel Foundation che ha dimostrato come dal risparmio energetico e dallo sfruttamento delle energie pulite possano arrivare 50 miliardi di euro che risolverebbero questa ed altre soluzioni critiche, evitando il collasso del sistema previdenziale.