Le ristrutturazioni sono state la grande rivelazione del mercato creditizio. Hanno chiesto questo strumento di finanziamento moltissime famiglie che non potendo accendere un mutuo, hanno pensato bene di risparmiare ristrutturando quello che avevano. Le ristrutturazioni, benché molto richieste dai cittadini, sono state soltanto un vessillo governativo per sponsorizzare lo Sblocca Italia che alla resa dei conti subisce un lifting peggiorativo per le tasche degli italiani. Via dal testo originale l’Iva agevolata al 4% per le ristrutturazioni edilizie. Stop anche alle detrazioni Irpef senza l’obbligo di dare in affitto la casa. Proviamo a fare chiarezza su quello che è accaduto.
Redazione
La Lega Nord smaschera il Governo che dà fondi per Mare Nostrum nel dl stadi
Doveva essere un decreto legge per gestire gli stadi, invece, come spesso capita, il testo della legge ha accolto un maggior numero di provvedimenti. Il dl stadi, tanto per capire, prevede anche il rifinanziamento dell’operazione Mare Nostrum. La Lega non ci sta e protesta. Il tema è particolarmente sentito dalla Lega Nord che ha fatto della lotto contro l’immigrazione il suo cavallo di battaglia negli anni. Per cui se in una legge all’apparenza usata per gestire gli stadi, s’infilano delle norme che garantiscono il rifinanziamento dell’operazione Mare Nostrum, allora i leghisti non possono restare con le mani in mano.
Napolitano ancora al centro delle polemiche, perché?
Il 26 settembre scorso la Corte d’Assise ha deciso che Napolitano deve testimoniare nel processo Stato-Mafia e gli imputati, Riina e Bagarella, ma anche Nicola Mancino, hanno chiesto di assistere in videoconferenza. È un loro diritto ma la Corte non ha confermato le richieste della Procura. Per capire come si sta sviluppando questa storia e perché è così importante la testimonianza di Napolitano, bisognare fare una piccola ricostruzione della faccenda, o meglio di quello che è chiamato “processo per la trattativa Stato-mafia”.
De Magistris condannato nel processo Why Not, sospeso da sindaco
Il processo Why Not è arrivato alla conclusione e a farne le spese sembra essere Luigi De Magistris che con la condanna definitiva rimediata nel processo in questione e per l’applicazione della Legge Severino, è sospeso dalla carica di sindaco di Napoli. L’inchiesta Why Not prende il nome da un’azienda di outsourcing di Lamezia Terme, specializzata nella fornitura di lavoratori del settore informatico. Qualche anno fa, una dei soci di Why Not fece delle rivelazioni che avviarono l’inchiesta su un ipotetico gruppo massonico conosciuto nel settore come La Loggia di San Marino.
Consumatori all’attacco sui giochi d’azzardo per bambini
Il gioco d’azzardo è proibito tra gli adulti, soprattutto se illegale, figuriamoci tra i minorenni e in particolar modo tra i bambini. Se n’è accordo il Codacons che critica in modo aspro anche i toni contraddittori della campagna congiunta di Moige e Lottomatica. I tablet e gli smartphone sono molto comuni nella dotazione tecnologica delle famiglie e capita che gli strumenti di mamma e papà finiscano anche nelle mani dei bambini. Per loro i genitori si preoccupano di scaricare dei giochi che, nella grafica e negli obiettivi, siano semplici da capire e coinvolgenti.
In Italia esiste l’Ombudsman per risolvere i problemi con le banche
Ognuno di noi, nella vita, ad un certo punto incontra le banche, vuoi per il mutuo, vuoi per un prestito, vuoi per un semplice conto corrente. Nonostante adesso la trasparenza sia un obbligo, molte banche sbagliano approccio con i clienti. Adesso si può protestare, ed è gratis, grazie all’Ombudsman.
La banca o anche un intermediario finanziario, si potrebbe non comportare bene con un cliente. In genere il primo passo che si compie è quello di inoltrare un reclamo all’istituto finanziario, per ricordare il proprio problema e tentare una soluzione pacifica dell’affare. Ma se anche il reclamo non ottiene risposta, non resta che affidarsi al Giurì Bancario.
Catricalà ritira la candidatura per la Consulta, i suoi motivi
Antonio Catricalà ha aspettato le fumate nere delle prime votazioni per l’elezione alla Consulta, dopodiché ha ritirato la sua candidatura per evitare di mettere a rischio la sua immagine professionale.
I 12 punti della riforma della scuola di Renzi
Matteo Renzi ha firmato la riforma della scuola insieme al ministro Giannini e dopo aver rimandato la presentazione del documento ad un periodo più tranquillo, ha pubblicato un documento con i suoi 12 punti, le linee guida per far cambiare verso al sistema scolastico su Passodopopasso.
Il sito in questione è pensato per dare la possibilità ai cittadini di monitorare le attività dell’Esecutivo renziano da adesso fino alla fine di maggio 2017, a patto che Renzi resti il presidente del Consiglio.
Slitta la riforma della scuola, troppa carne sul fuoco di Renzi?
Alla fine di agosto, per il governo Renzi, si tirano le somme e si scopre che tra i tanti impegni presi con gli elettori, ci sono ancora moltissimi ritardi. Tanto fumo con le riforme importanti, quella della scuola e quella della giustizia, ma pochissimo arrosto se si pensa che il primo testo è incompleto e che s’inizierà l’anno scolastico alla vecchia maniera. Il dossier sulla scuola doveva essere oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri ma Matteo Renzi, dopo aver incontrato al Quirinale il presidente Napolitano, ha deciso di far slittare proprio la riforma scolastica privilegiando il nodo Giustizia e i punti più complessi dello Sblocca Italia.
12 punti e tanta incertezza sulla riforma della giustizia
Matteo Renzi, prima che s’iniziasse seriamente a parlare di riforma della giustizia, ha presentato il 30 giugno delle linee guida in 12 punti, insistendo soprattutto sulla responsabilità civile dei magistrati, sul falso in bilancio e sul Csm. Ma per quanto riguarda le intercettazioni?
La riforma della giustizia ha dei tempi, come tutte le proposte che il nuovo premier ha fatto in questi mesi. Il testo della riforma dovrà essere presentato al Consiglio dei Ministri entro il 29 agosto, lasciando spazio alla discussione relativa ai temi più caldi, cioè la responsabilità civile dei magistrati, il falso il bilancio e il Csm. Questi temi sono considerati caldi per il fatto che Renzi deve lottare per differenza di vedute con un fronte molto forte che va da Alfano a Berlusconi.
Per l’Italia a rischio 14 miliardi di euro, fondi UE che non usiamo
L’Eurispes dichiara che nel periodo tra il 2007 e il 2013, il nostro Paese ha ottenuto un’erogazione di fondi UE pari a 27,91 miliardi di euro ma di questi soldi sono stati usati soltanto 13,5 miliardi. L’Italia adesso rischia grosso perché entro l’anno prossimo deve usare i fondi.
Chiedere i fondi europei e poi non usarli, può costare caro. Lo sa bene l’Italia che nell’arco di sei anni, dal 2007 al 2013, ha ottenuto più di 27 miliardi di euro ma ne ha usati soltanto 13,5. Adesso se non spenderà il soldi entro l’anno prossimo, dovrà pagare una penale corrispondente all’1% del PIL del 2013. L’Italia, per quanto riguarda i contributi al bilancio europeo, ha elargito l’11,8% dei versamenti e si posiziona al quarto posto tra i contribuenti dopo Germania, Francia e Regno Unito.
Il tribunale del Riesame conferma l’arresto per Galan
Nell’ambito dell’inchiesta sul Mose, le dighe mobili per prevenire l’acqua alta a Venezia, sono stati inviati moltissimi avvisi di garanzia ed è stato richiesto il carcere per alcuni esponenti politici tra cui Giancarlo Galan, ex governatore veneto. La sua carcerazione fa molto discutere. Ecco perché.