Anziani giapponesi chiedono al governo di andare a Fukushima a pulire

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Più di duecento pensionati si sono offerti di recarsi all'interno della centrale nucleare contaminata per pulirla al posto dei giovani che stanno esponendo i loro corpi ad altissimi livelli di radiazioni

In questi mesi si continua a parlare del disastro di Fukushima e delle prese di coscienza dei governi europei riguardo all’utilizzo dell’energia nucleare e dei possibili rischi a cui si potrebbe andare incontro, tanto che la Germania, la Svizzera, la Francia ed in ultimo l’Italia con il risultato del referendum sul nucleare, hanno deciso di chiudere gli impianti e di passare alle energie alternative.
Recentemente uno studio pubblicato dal quotidiano giapponese Tokio Shimbun riguardo alle radiazioni nucleari nocive, ha esaminato il caso di molti bambini che vivono nei pressi di Fukushima che presentano dei sintomi che pare siano dovuti all’esposizione massiva di radiazioni e ha dichiarato che può esserci un possibile rischio per le popolazioni che si trovano vicino alla centrale nucleare danneggiata dal terremoto dello scorso 11 marzo.



Di oggi invece è una notizia che dovrebbe far molto pensare su che cultura straordinaria abbia il Giappone e di che senso del dovere e del sacrificio abbia questo meraviglioso popolo: più di duecento pensionati si sono offerti di recarsi all’interno della centrale nucleare contaminata per pulirla al posto dei giovani che stanno esponendo i loro corpi ad altissimi livelli di radiazioni.
Questi anziani hanno dichiarato di avere di fronte a loro meno di vent’anni di vita e che quindi la maggior parte di loro non ci sarà più quando le radiazioni nucleari avranno sviluppato un cancro.
Ormai i giovani operai che si stanno occupando di limitare i rischi di una contaminazione più ampia e di un danno ambientale ancora maggiore, si trovano all’interno della centrale da più di tre mesi e sono ancora esposti al rischio di contrarre un tumore che sopraggiungerà tra qualche anno.
Ora la richiesta dei 200 pensionati deve essere vagliata dal governo nipponico, il quale deciderà cosa fare.