La Grecia taglia 30.000 dipendenti statali

di Gianni Puglisi Commenta

Come la Grecia sta agendo per salvare i propri conti pubblici e l'Europa intera.

Sarà presentata oggi in Parlamento la manovra finanziaria 2011 approvata, nella giornata di ieri, dal Consiglio dei Ministri della Grecia che, purtroppo e nonostante il taglio di circa 30.000 dipendenti statali, non riuscirà ad ottenere la contrazione del rapporto deficit/PIL richiesta dai creditori internazionali per il 2011 ed il 2012.

MISURE ANTICRISI APPROVATE DALLA GRECIA


A fine 2012, infatti, il PIL subirà, per il quarto anno consecutivo, una consistente diminuzione, pari al 2,5%, che di certo non contribuirà a riassestare i conti pubblici e, dunque, avrebbe portato i governanti del paese ellenico ad approvare una manovra tanto drastica da portare al licenziamento di moltissimi lavoratori pubblici.

Passando, nel dettaglio, all’analisi dei dati, notiamo come  il rapporto deficit/PIL del 2011 si assesterà a quota 8,5% , ben al di sotto di quello del 2010 (10,5), ma sicuramente lontano dall’obiettivo prefissato del 7,4%.

LA GRECIA FUORI DALL’EURO PER SALVARE L’EUROPA

Nel 2012 la situazione, purtroppo, migliorerà ben poco, giacché si arriverà a ridurre codesto rapporto soltanto sino al 6,8%, rispetto al 6,5 previsto, e con un crescita inferiore al 2%.

Numeri che, sebbene evidenzino la bontà delle misure di austerity approntate dal parlamento greco, sarebbero state giudicate insufficienti dal triumvirato composto dall’Unione Europea, dalla Banca Centrale Europea e dal Fondo Monetario Internazionale, in missione di revisione dei conti pubblici greci ancora sino a 7 ottobre 2011, che avrebbe dunque preteso maggiore impegno e, dunque, la decisione scioccante di questi giorni.

Oltre al taglio dei dipendenti, quindi, la manovra prevederà l’introduzione di una nuova tassa sulla casa, la soppressione delle pensioni di anzianità superiori ai 1.200 euro e la riduzione della soglia d’imposta sul reddito sino a 5.000 euro.