Come la Grecia sta agendo per salvare i propri conti pubblici e l'Europa intera.
► MISURE ANTICRISI APPROVATE DALLA GRECIA
A fine 2012, infatti, il PIL subirà, per il quarto anno consecutivo, una consistente diminuzione, pari al 2,5%, che di certo non contribuirà a riassestare i conti pubblici e, dunque, avrebbe portato i governanti del paese ellenico ad approvare una manovra tanto drastica da portare al licenziamento di moltissimi lavoratori pubblici.
Passando, nel dettaglio, all’analisi dei dati, notiamo come il rapporto deficit/PIL del 2011 si assesterà a quota 8,5% , ben al di sotto di quello del 2010 (10,5), ma sicuramente lontano dall’obiettivo prefissato del 7,4%.
► LA GRECIA FUORI DALL’EURO PER SALVARE L’EUROPA
Nel 2012 la situazione, purtroppo, migliorerà ben poco, giacché si arriverà a ridurre codesto rapporto soltanto sino al 6,8%, rispetto al 6,5 previsto, e con un crescita inferiore al 2%.
Numeri che, sebbene evidenzino la bontà delle misure di austerity approntate dal parlamento greco, sarebbero state giudicate insufficienti dal triumvirato composto dall’Unione Europea, dalla Banca Centrale Europea e dal Fondo Monetario Internazionale, in missione di revisione dei conti pubblici greci ancora sino a 7 ottobre 2011, che avrebbe dunque preteso maggiore impegno e, dunque, la decisione scioccante di questi giorni.
Oltre al taglio dei dipendenti, quindi, la manovra prevederà l’introduzione di una nuova tassa sulla casa, la soppressione delle pensioni di anzianità superiori ai 1.200 euro e la riduzione della soglia d’imposta sul reddito sino a 5.000 euro.