L'OCSE prevede quale probabile il default dell'Italia e detta i ritmi della possibile ripresa economico-finanziaria
► PIANO TEDESCO DI USCITA DALL’EURO
A tal proposito, dunque, non risulta affatto fuori luogo parlare della relazione OCSE, ovverosia dell’economic outlook dato alle stampe dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico nella giornata odierna, nel quale si afferma, tra le altre cose (come, per esempio, un generale rallentamento dell’intera eurozona e degli scambi commerciali da e verso USA e Giappone), che l’Italia, già a partire dal 2012, vivrà una duratura fase di recessione economica per la quale il PIL del Paese, piuttosto che crescere, così da consentire il pareggio di bilancio entro il 2013, decrescerà di almeno mezzo punto percentuale.
► POSSIBILITÀ DI DEFAULT A CATENA
Per evitare questa disagevole situazione, che potrebbe seriamente aumentare le possibilità di default dell’Italia, l’OCSE ha suggerito differenti strade, tutte di auspicabile applicazione, tra le quali figurano:
► IL MONDO SI PREPARA ALLA FINE DELL’EURO
– la riduzione degli stipendi dei dipendenti pubblici
– l’adeguazione degli stipendi al costo della vita regione per regione
– l’elaborazione di riforme che trasformino, strutturalmente, il mondo del lavoro così che, tra le altre cose, diventi veramente e pienamente flessibile
– l’aumento della pressione, nei confronti dei partner europei, affinché vengano approvati, nel minor tempo possibile, gli eurobond