Scajola lavora al piano di rilancio del Mezzogiorno

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In realtà, la storia d’Italia è piena di progetti analoghi raramente coronati da successo, e proprio per evitare di cadere nei vecchi errori Scajola..

Il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, sta lavorando alacremente in questi mesi alla predisposizione di un ampio piano di sviluppo dell’economia delle Regioni meridionali del nostro Paese.

In realtà, la storia d’Italia è piena di progetti analoghi raramente coronati da successo, e proprio per evitare di cadere nei vecchi errori Scajola non ha fretta di concludere il suo lavoro e attende che i tecnici del ministero terminino di definire i dettagli.


È probabile che il piano sarà presentato all’attenzione del Consiglio dei ministri verso la metà di febbraio, e prima che divenga esecutivo passeranno ancora parecchi mesi. Qualcosa, comunque, sta già iniziando a filtrare, sebbene queste indiscrezioni siano tutte da confermare.
Per esempio, il piano dovrebbe avere un respiro decennale e dunque trascendere la durata in carica dell’attuale esecutivo, e dovrebbe attribuire alle Regioni una buona fetta di competenze nella definizione delle linee attuative locali.
Un’idea sarebbe quella di favorire la quotazione in Borsa delle imprese meridionali per affrontare un odierno e impressionante gap: fra le aziende italiane quotate oggi a Piazza Affari, solo il 3,9% proviene dal Sud. Tutto da chiarire, comunque, quale strumento si potrà utilizzare per favorire la quotazione senza violare il divieto degli aiuti di Stato imposto dalle leggi comunitarie.


Un’altra ipotesi è di rilanciare una fiscalità di vantaggio per chi investe al Sud, per esempio attivando nuove zone franche oppure concentrando l’attenzione su alcuni settori specifici e d’eccellenza (per evitare un calderone indistinto di sovvenzioni utili e inutili), con particolare attenzione alle zone a più alta vocazione turistica.

È probabile, infine, che, al fine di attivare un circuito virtuoso, le risorse maggiori saranno assegnate alle Regioni che vanteranno i risultati più lusinghieri in termini di sanità, istruzione, infrastrutture.