L'ennesimo scossone sui mercati italiani dovuto alla instabilità politica del nostro Paese che paga le decisioni politiche del partito del popolo delle libertà che ha ritirato il proprio sostegno a Monti.
Si fa sentire e come la crisi politica sulla borsa di Milano. Dopo l’annuncio del Pdl di ritenere conclusa l’esperienza del governo Monti, il FTSE MIB è arrivato a perdere un punto percentuale. Vanno male anche Unicredit e Banco Popolare. Calano anche le quotazioni di Mediaset e FIAT mentre unico dato positivo arriva da Impregilo Ord dopo il piano industriale varato.
Intanto lo spread continua a salire attestandosi a quota 329 punti con il rendimento del decennale a 5,55%, subendo anch’esso l’influenza negativa dell’instabilità del governo Monti dovuta alle dichiarazioni del Pdl. Non va meglio per i Bonos spagnoli il cui spread si attesta a 416 punti per un rendimento del 5,45%.
► IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA SPREAD
► LO SPREAD SCENDE SOTTO LA SOGLIA DEI 300 PUNTI
A livello mondiale invece arrivano buone notizie dagli Stati Uniti, dove il Dow Jones guadagna circa lo 0,25% beneficiando degli ottimi dati sull’occupazione che migliora con ben 146.000 nuovi posti di lavoro, portando il tasso di disoccupazione complessivo dal 7,9% al 7,7%. Un dei risultati migliori dal 2008.
Rallenta invece la crescita in Germania. Infatti la Bundesbank taglia le sue stime sulla crescita tedesca tra il 2012/2013 a causa della crisi del debito. L’istituto di Francoforte fa sapere che a suo parere il pil tedesco crescerà nel 2013 solo dello 0,4% a fronte del 1,6% annunciato a giugno. Ad influire su questo dietrofront ha avuto un peso molto rilevante il calo della produzione industriale che ad ottobre ha fatto segnare un negativo del 2,6%.
Chiude in negativo anche la borsa di Tokio che subisce una battuta d’arresto in quanto gli investitori hanno preferito le prese di beneficio in attesa di dati di rilievo come l’occupazione negli USA. Nella seduta finale Nikkei perde lo 0,2%