Ciò, purtroppo, non sarebbe accaduto o, meglio, non sarebbe accaduto esattamente quanto previsto dal Governo Monti che, oggi più che mai, sarebbe intenzionato ad aumentare, nel corso dell'autunno 2012, l'aliquota ordinaria dell'Imposta sul Valore Aggiunto dall'attuale 21% così che arrivi al 23%.
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Ciò, come si potrebbe immaginare, sarebbe stato causato dalle decisioni, a volte molto impopolari, che il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti sarebbe stato costretto a prendere, spesso in totale controtendenza rispetto a quanto fatto dai precedenti governi soprattutto nel corso degli ultimi 4 anni, caratterizzati, come voi tutti saprete, dall’ormai ben nota crisi economica e finanziaria, allo scopo di salvaguardare l’economia italiana dagli attacchi e dalle speculazioni dei mercati risollevando, di conseguenza, le sorti degli italiani.
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Ciò, purtroppo, non sarebbe accaduto o, meglio, non sarebbe accaduto esattamente quanto previsto dal Governo Monti che, oggi più che mai, sarebbe intenzionato ad aumentare, nel corso dell’autunno 2012, l’aliquota ordinaria dell’Imposta sul Valore Aggiunto dall’attuale 21% così che arrivi al 23%.
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Eppure codesta decisione, stando a quanto con foga dichiarato dal Presidente della Confederazione Generale Italiana del Commercio, del Turismo, dei Servizi, delle Professioni e delle PMI Carlo Sangalli nel corso dell’Assemblea Annuale 2012, non potrebbe davvero essere più errata poiché, considerando il calo dei consumi verificatosi lungo tutto il 2011 e lungo tutto il 2012, l’aumento dell’IVA non potrebbe che rappresentare la Caporetto delle famiglie, delle imprese e, più in generale, del Paese.