Il ricorso al prelievo fiscale, non sarebbe solamente necessario bensì addirittura discriminante di un tale programma politico che potrebbe generare le condizioni per ulteriori effetti recessivi.
► I SUICIDI DELLA CRISI ECONOMICA
Questa l’opinione della Corte dei Conti che, grazie al proprio presidente e portavoce Luigi Gianpaolino, terrebbe a precisare che: “Il pericolo di un corto circuito rigore/crescita non è dissipato nell’impianto del def 2012-2015, impegnato a definire il profilo di avvicinamento al pareggio di bilancio in un arco di tempo molto breve“.
► POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI DELLA CRISI ECONOMICA
Il ricorso al prelievo fiscale, dunque, non sarebbe solamente necessario bensì, secondo il presidente della Corte dei Conti, addirittura discriminante di un tale programma politico che, avverte ancora Gianpaolino: “potrebbe generare le condizioni per ulteriori effetti recessivi“.
► RECORD FALLIMENTI PMI NEL 2011
Dello stesso avviso la Banca d’Italia che, d’altro canto, avvertirebbe il Governo Monti della possibilità, sino ad oggi solamente paventata, che: “i risultati del contrasto all’evasione fiscale e della razionalizzazione della spesa potranno consentire nel medio termine di ridurre le elevate aliqote di prelievo sul lavoro e sull’attività d’impresa, sostenendo la competitività economica”.