Attestati di stima, proprio per questi motivi, ne sono giunti moltissimi e, nonostante la figura barbina dell’ex Premier Silvio Berlusconi, che a suo tempo affermò come Barack Obama, neo eletto Presidente degli Stati Uniti d’America, fosse adatto a governare poiché carino e abbronzato, anche gli USA hanno confermato la propria solidarietà a questo interessante Governo Monti.
► GOVERNO MONTI INCASSA LA FIDUCIA DI BARACK OBAMA
Eppure, secondo le principali e più importanti banche europee e statunitensi, ovverosia quegli istituti di credito che fungono da riferimento globale all’interno dello sconquassato sistema finanziario mondiale, l’euro è prossimo al fallimento o, per meglio dire, il fallimento dell’euro e la conseguente disgregazione economico-monetario-finanziaria dell’Europa è più imminente di quanto creduto.
Secondo Merril Lynch, Citigroup, Barclays, Royal Bank of Scotland e molto altre, infatti, quest’evenienza è così poco remota che hanno, stanno, gradualmente, cominciando a ridurre la propria esposizione verso l’euro e, caso fra i più eclatanti, il colosso tedesco del turismo, il famoso TUI, ha rinegoziato tutti i propri contratti con la Grecia in Dracme, tanto si ritiene sicuro che il paese ellenico tornerà alla moneta utilizzata precedentemente all’euro.
► GIORNATA NERA PER LE BORSE EUROPEE
A chiederlo, però, non sono solo i board dirigenziali, intenzionati a non crollare insieme all’Europa, bensì ogni singolo investitore, ogni azionista, ogni cliente, ogni consumatore.
Le più recenti statistiche in merito, infatti, tendono a precisare come 1 risparmiatore ogni 20 sia fermamente convinto del fatto che, entro la fine del 2013, tutti i Paesi europei periferici abbandoneranno l’euro.